Libano, decine di feriti nelle proteste anti governative a Tripoli

Altre proteste contro l'assenza di sostegno governativo alla popolazione si sono verificate anche a Beirut e a Sidone

Proteste anti governative a Tripoli

Circa 40 persone sono rimaste ferite a Tripoli (in Libia) negli scontri tra manifestanti e polizia avvenuti la notte scorsa durante l’ondata di nuove proteste contro l’assenza da parte del governo libanese di sussidi alla popolazione stretta in un rigido lockdown. La popolazione sta vivendo la peggiore crisi economica del Paese degli ultimi 30 anni.

Grave crisi economica

La crisi in Libano è cominciata nell’autunno del 2019, prima dell’arrivo del coronavirus e delle ripercussioni sullo stato dell’economia globale. La pandemia da Covid-19 ha poi aggravato le condizioni socio-economiche di gran parte della popolazione libanese, già affaticata da 10 anni di conflitto nella vicina Siria e dalle tensioni regionali. Le proteste di Tripoli, principale porto del Nord del Libano, proseguono da alcuni giorni e nelle ultime due serate – riporta AnsaMed – si sono registrati circa un centinaio feriti. Altre proteste popolari contro l’assenza di sostegno governativo si sono verificate anche a Beirut, Sidone e nella valle centrale della Bekaa.

Covid: la questione Libia

La pandemia non si ferma. Il numero dei casi di contagio da coronavirus nel mondo ha raggiunto quota 100 milioni 248.229. Le persone decedute dall’inizio dell’emergenza sanitaria sono 2 milioni 157.349. Il virus continua a mietere vittime negli Usa, il Paese più colpito al mondo con oltre 25 milioni 433.812 contagi e oltre 425.000 vittime. Lo scrive la Johns Hopkins University.

Per la Libia – a causa della situazione politica – non si hanno cifre sicure. Secondo le stime ufficiali del Governo di Tripoli, ad oggi ci sarebbero 115.300 persone infettate e 1.790 morti. Si sa poco, però, del reale stato di salute delle migliaia di persone detenute nei centri migranti.

Barcone affondato: 17 morti

Proseguono intanto anche le partenze su barconi di fortuna dalle coste libiche verso l’Italia. Martedì scorso l’ultima tragedia del mare in ordine di tempo. Una imbarcazione è naufragata a largo delle coste libiche con circa un centinaio di migranti a bordo. Sarebbero morti in mare diciassette di loro, secondo la ricostruzione di Alarm Phone, che cita i parenti delle 17 persone che hanno perso la vita nell’affondamento della barca. Ottantadue invece coloro che si sarebbero salvati e riportati in Libia, dove, sempre secondo i parenti, sarebbero ora detenuti nei centri di detenzione nazionali.