Le 4 novità da conoscere dell’Università on-line durante l’emergenza coronavirus

Manfredi, Ministro dell'Università e della Ricerca: "90% di corsi on line con 70mila esami sostenuti" L'università italiana risponde positivamente all'appello delle istituzioni

Corona virus e smartworking camminano sempre più di pari passo. Non sono solo le grandi aziende ad aver attivato questa modalità di lavoro ma anche scuole e università si sono adattate alle nuove modalità di e-learning. Milioni di studenti sono impegnati quotidianamente con le lezioni on-line, dalle elementari per arrivare ai più impegnativi corsi universitari. Proprio le università stanno affrontando, infatti, la sfida più grande, ritrovatesi a dover riorganizzare tutto il piano formativo per offrire la possibilità di sostenere anche gli esami a distanza e le discussioni di laurea.

Il Ministro dell’Università e della Ricerca tranquillizza gli studenti

Tanti i timori e le paure degli studenti che temono di perdere l’anno, ma non ci sono rischi, come dichiarato dal professor Gaetano Manfredi, ministro dell’Università e della Ricerca.

  • Quanti sono i corsi on line in questo periodo?

Per il 90% degli atenei italiani la formazione sta proseguendo on line, con alto gradimento da parte degli studenti. Solo nel primo mese sono gli atenei sono riusciti a svolgere anche 70 mila esami on-line.

  • Quanti studenti si collegano quotidianamente?

1milione e 200mila studenti usufruiscono ogni giorno delle piattaforme on line per seguire i corsi universitari, a fronte di 1milione e mezzo di iscritti.

  • Si svolgono normalmente le sedute di laurea?

Si, vengono svolte in modo telematico anche queste. Molti atenei, però, si stanno organizzando per quella che è stata già chiamata la giornata del laureato. Un momento di festa, successivo all’emergenza, durante il quale gli studenti, che discutono la tesi in questo periodo, avranno la possibilità di poter vivere almeno il momento della proclamazione nella propria università di appartenenza.

  • Cosa servirà dopo il coronavirus?

Ciò che servirà nella fase post emergenza sono strumenti per una decompressione. L’emozione forte vissuta oggi ci consentirà di mettere a sistema un approccio che alcuni atenei avevano già iniziato a sperimentare: un’offerta mista, che abbina attività in presenza ad attività online, molto più integrata e inclusiva.