L’appello di don Buonaiuto: “Lo Stato non lasci solo chi decide di denunciare la mafia”

Il sacerdote è intervenuto come ospite alla trasmissione di Rai 1, Storie Italiane, condotto da Eleonora Daniele

“Da poco abbiamo ricordato la strage di Capaci. Il magistrato Giovanni Falcone affermava che la mafia vince solo quando le singole persone vengono lasciate sole”. E’ quanto ha dichiarato don Aldo Buonaiuto, fondatore del quotidiano online In Terris e sacerdote della Comunità Papa Giovanni XXIII, intervenendo alla trasmissione di Rai 1, Storie Italiane, condotta dalla giornalista Eleonora Daniele.

La storia dell’imprenditore coraggio

Roberto Battaglia, imprenditore caseario, ha avuto il coraggio di ribellarsi alla mafia, denunciando quanto gli estorcevano il pizzo. Con le sue dichiarazioni sono finiti in manette i fratelli Zagaria e da allora è nel mirino dei boss. Era stato messo sotto scorta, per essere protetto, ma gli è stata revocata. “Siamo scandalizzati da questa situazione. Proteggere una persona è il minimo. Lo Stato deve accompagnare e sostenere chi trova il coraggio di denunciare – ha affermato don Buonaiuto – questo anche per far sì che anche altri che si trovano nella stessa situazione di Roberto possano trovare il coraggio e denunciare. E’ questo l’appello che lanciamo allo Stato. La vita di Roberto è anche la nostra vita”.

Il ringraziamento a Storie Italiane

Don Aldo Buonaiuto ha anche colto l’occasione per ringraziare Eleonora Daniele e tutto lo staff della trasmissione che anche in un periodo così difficile, a causa dell’epidemia causata dal coronavirus, “ha continuato a fare informazione di prossimità con grande attenzione e coraggio – ha dichiarato il sacerdote -. Avete dato voce ai più deboli e fragili, continuando a seguire l’evoluzione di storie come quella di Roberto”.