La fase due della libertà di culto

Domenica sera e ieri la Cei e alcuni vescovi erano intervenuti contro la proroga dello stop alle celebrazioni religiose annunciata dal governo

Covid
Foto © Umit Bektas per Reuters

“Lavoreremo per definire un protocollo di massima sicurezza per garantire a tutti i fedeli di partecipare alle celebrazioni liturgiche”. La promessa del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte in risposta alle critiche al governo scaturite da una lettera della Conferenza Episcopale Italiana, rispetto al mantenimento delle misure restrittive alle celebrazioni religiose anche nella fase 2. Domenica sera e ieri la Cei e alcuni vescovi erano intervenuti contro la proroga dello stop alle celebrazioni religiose annunciata dal governo, chiamando in causa anche la violazione della libertà di culto. Nella messa a Santa Marta appello del Papa per il comportamento del popolo di Dio prudente e obbediente alle disposizioni perché la pandemia non torni

Mediazione

Pagine Ebraiche, il giornale dell’ebraismo italiano, ha fatto il punto sulla libertà di culto nella fase 2. Un tema, quello del bilanciamento tra tutela della salute e della libertà religiosa, a cui danno molto spazio i quotidiani di oggi: dal Corriere a Repubblica, i giornali parlano del tentativo dell’esecutivo di proporre una  mediazione con contatti in particolare con la Cei. Ma si dà spazio anche alla voce della altre minoranze, tra cui quelle della presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni e del rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni. Per la presidente Ucei, come riporta il Sole 24 Ore, è necessario che “tutti remino nella stessa direzione”. “Gli ebrei italiani e le loro rappresentanze istituzionali- afferma la presidente dell’Unione- seguiranno, in pieno raccordo con le istituzioni competenti a livello nazionale e locale, le prescrizioni e l’evoluzione riguardo alle attività e apertura dei luoghi di culto con grande realismo e senso di responsabilità”. Di Segni, in una nota di cui dà conto tra gli altri Repubblica, sottolinea come “abbiamo tutti l’obbligo di rispettare le regole dl salute pubblica ma “fa parte della salute del singolo e della società anche l’armonia dello spirito con il corpo. Esistono modi per garantire accessi sicuri e riunioni di preghiera nel rispetto delle norme sanitarie. Il governo sta prendendo in questi giorni decisioni gravi e difficili, sottolinea il rabbino capo di Roma, ma non dovrebbe trascurare le esigenze spirituali delle collettività religiose, ciascuna con le sue specificità”.

Foto © Vatican Media

Scuola e famiglie

Le scuole chiuse sono “una ferita” ma “siamo di fronte a un evento eccezionale che tocca la vita di più di otto milioni di ragazze e ragazzi italiani. Riapriremo non appena sarà possibile farlo in sicurezza”m afferma il Capo dello Stato Sergio Mattarella in un messaggio ai giovani trasmesso dalla Rai. Il tema della scuola è al centro del dibattito pubblico, sottolinea il Corriere, ricordando che tante famiglie sono in difficoltà e, con i figli a casa, chiedono più aiuti. In particolare, prosegue il Corriere, le donne saranno le più colpite. “Il primo criterio di accesso alla cassintegrazione è la volontarietà – ricorda il giuslavorista e presidente di Afol Milano Maurizio Del Conte -. Le donne tendono a farsi avanti per prime perché hanno in media stipendi più bassi degli uomini e quindi la differenza tra busta paga e cassa è inferiore. E poi perché negli equilibri familiari si fanno carico per prime del lavoro di cura”.