Afghanistan: oggi ultimo C-130 italiano. Arrivate 4 calciatrici di Herat

E' di oltre 100 morti il bilancio degli attentati all'aeroporto di Kabul, 28 sono talebani. Ma loro smentiscono: "Tra di noi nessuna vittima"

“E’ partito da Kabul il volo dell’Aeronautica Militare che riporterà in Italia, oltre ai civili afghani, anche il nostro console Tommaso Claudi, l’ambasciatore Pontecorvo e i Carabinieri del Tuscania che erano rimasti ancora sul posto”, ha annunciato con un post su Facebook il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio. “Sono state giornate infinite e di grande sacrificio per i nostri diplomatici e militari. Sul campo, fino all’ultimo istante utile, hanno aiutato migliaia di civili afghani, a partire da donne e bambini, a lasciare il Paese, oltre a tutti gli italiani che hanno scelto Di tornare a casa”, ha aggiunto, concludendo: “Siamo orgogliosi di voi. Grazie di tutto, adesso vi aspettiamo in Italia”. L’arrivo in Italia è previsto per domani mattina. Stasera, invece, giungeranno a Fiumicino altri due velivoli provenienti da Kuwait city, tappa intermedia per i voli dall’Afghanistan, dopo quello atterrato in mattinata con 106 profughi a bordo. Nella giornata di oggi il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi ha incontrato a Palazzo Chigi il ministro degli Esteri della Federazione russa Sergej Lavrov, con cui ha discusso della situazione in Afghanistan, che dopo ha partecipato a una conferenza stampa con il suo omologo italiano.

Il C-130 da Kabul

Sul C-130 oltre ai cittadini afghani – poco meno di sessanta, secondo quanto si è appreso – anche personale del ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale e della Nato. Se con questo volo si conclude ufficialmente il ponte aereo per il salvataggio dei profughi afghani, una piccola parte del personale italiano resterà ancora qualche giorno a Kabul: si tratta, in particolare, dei militari che hanno gestito e garantito la sicurezza delle operazioni di evacuazione, il cui rientro è invece previsto per il 31 agosto.

Quattro calciatrici di Herat arrivate a Fiumicino

Quattro calciatrici della squadra femminile di Herat sono sbarcate stamani con un volo all’aeroporto di Fiumicino (Roma) dopo l’evacuazione da Kabul, raggiunta dopo giorni di viaggio rischioso. Lo si apprende a Firenze dalla ong Cospe che ha seguito tutte le fasi insieme alle autorità italiane attive sul posto. Con loro ci sono l’allenatore e i familiari tra cui bimbi. Il gruppo è di 15 persone. Altre componenti della squadra non ce l’hanno fatta ad arrivare nella capitale, altre non sono partite da Herat, alcune ben prima dell’occupazione di Kabul da parte dei talebani erano emigrate in Iran.

Oltre 110 morti a Kabul, 28 sono talebani, ma Mujahid smentisce

E’ di oltre 100 morti il bilancio degli attentati all’aeroporto di Kabul di ieri, 26 agosto: lo riporta il Wall Street Journal (Wsj), secondo cui le vittime sono i 13 soldati americani già accertati e almeno 90 cittadini afgani. I talebani non avrebbero subito perdite negli attacchi: lo ha detto il portavoce del gruppo, Zabihullah Mujahid, al servizio della BBC in pashto. “Noi (talebani) non abbiamo subito vittime. L’incidente è avvenuto in un’area controllata dalle forze statunitensi”, ha detto Mujahid. Ma, secondo l’agenzia di stampa Reuters, almeno 28 membri dei talebani avrebbero perso la vita all’aeroporto di Kabul.

Draghi: “Condanno questo orrendo, vile attacco contro persone inermi”

“Condanno questo orrendo, vile attacco contro persone inermi che cercano la libertà”. Lo ha dichiarato ieri sera il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ripreso dal Sir. “Ringrazio tutti gli italiani che ancora si prodigano in questo straordinario sforzo umanitario per salvare i cittadini afghani”, ha aggiunto il premier.

Nel corso dell’incontro tra il capo del governo italiano e il ministro degli Esteri russo, sarebbero state affrontate la stabilizzazione e la sicurezza del Paese, l’emergenza umanitaria e il rispetto dei diritti umani, riporta Ansa.

“Noi siamo rimasti in contatto con tutte le parti in questi anni in Afghanistan, anche con i Talebani. Ma quando non si raggiungono risultati al tavolo negoziale i conflitti ripartano, e questo e quanto è accaduto in Afghanistan”, ha detto poi Lavrov in conferenza stampa. “Noi vogliamo capire quale ruolo può giocare adesso la Russia secondo i nostri partner, che cosa possa aggiungere il G20 alla situazione, e ci è stato promesso un documento in merito”, ha aggiunto.