Italiano linciato in Honduras: 5 arresti

Al linciaggio di Giorgio Scanu hanno partecipato circa 600 persone. Il fatto ha scosso notevolmente l'opinione pubblica honduregna

Foto © Ansa

Sarebbero cinque le persone che al momento sono finite in manette con l’accusa di aver partecipato al linciaggio e all’uccisione dell’italiano Giorgio Scanu, che ha coinvolto circa 600 persone armate di machete, bastoni e pietre. Il fatto si è verificato nel villaggio di Santa Ana de Yusquare, circa 80 chilometri a sud di Tegucigalpa. Lo rende noto oggi il governo di Tegucigalpa, citato dall’agenzia Reuters sul proprio sito.

Gli arrestati

Gli arrestati – prelevati ieri dalla polizia, hanno fra i 19 e i 55 anni. La folla inferocita accusava Scanu di aver pestato a morte e ucciso un anziano vicino di casa dopo un litigio.

Cosa era successo

Una folla inferocita di centinaia di persone lo ha giudicato colpevole senza processo e ha deciso di farsi giustizia sommaria: ha fatto irruzione in casa sua e lo ha massacrato con bastoni, machete e pietre, per poi appicciare il fuoco. Una orribile vicenda per la quale si è attivata la Farnesina, che sta seguendo il caso in contatto con l’ambasciata italiana in Guatemala, competente per il Paese sudamericano. Il linciaggio ha scosso l’opinione pubblica honduregna, colpita dalle immagini cruente, e unanime è stata la condanna sui social.

Chi era Giorgio Scanu

Giorgio Scanu, un italiano da tempo residente in Honduras, era originario della provincia di Oristano e per molti anni aveva vissuto nel piccolo paese di Santa Giusta, che aveva lasciato almeno 20 anni fa, partendo da solo, senza la moglie e il figlio, per l’Honduras dove si era poi risposato e aveva avuto altri due figli. Del periodo trascorso in Sardegna alcuni lo ricordano come calciatore, negli anni ’80, per la Milese calcio, la squadra di Milis, altro piccolo comune dell’Oristanese.