Il ciclone Yaas si abbatte sull’India: in aumento il bilancio delle vittime

E' salito oggi a quattro il bilancio delle vittime del ciclone Yaas in India, mentre una persona è morta nel vicino Bangladesh

E’ salito oggi a quattro il bilancio delle vittime del ciclone Yaas in India, mentre una persona è morta nel vicino Bangladesh: lo hanno reso noto funzionari indiani sottolineando che migliaia di case sono state distrutte.

Due persone sono morte nello Stato del Bengala Occidentale e altre due nell’Odisha. Sono 300mila le case danneggiate finora dal passaggio del ciclone solo nello stato del West Bengala: lo ha reso noto in un tweet la governatrice Mamata Banerjee, avvisando la popolazione del rischio di serie inondazioni e allagamenti dovuti alle onde “alte come un autobus a due piani”.

La Banerjee scrive anche che un pescatore, uscito al largo nonostante gli allarmi, risulta disperso, e che un altra persona è morta sotto il crollo della sua casa. Nonostante la furia dei venti, che correvano alla velocità di 155 km orari, non risultano morti nello stato dell’Odisha, dove il ciclone si è abbattuto a terra il 25 mattina, vicino al porto di Dhamra, prima di spostarsi sul Bengala Occidentale. Secondo il quotidiano Times of India tra Bengala e Odisha sono state evacuate dalla Protezione Civile un milione e mezzo di persone.

Pericolo anche in Bangladesh

Yaas, pur perdendo di intensità, sta proseguendo la sua corsa verso il Bangladesh dove ha già fatto una vittima. In Bangladesh, le onde hanno superato le barriere di protezione allagando migliaia di abitazioni e provocando una vittima.

“Il livello dell’acqua nel mare e nei fiumi è aumentato a oltre tre-quattro metri rispetto al livello normale ed ha rotto gli argini in 135 luoghi”, ha detto il premier del Bengala Occidentale, Mamata Banerjee, confermando che nello Stato sono state distrutte oltre 300mila case. “Miglia di persone sono ancora senza tetto e per loro abbiamo allestito 14mila centri di accoglienza”, ha aggiunto.

I cicloni mortali: Yaas e Tauktae

Yaas è il secondo ciclone ad avere colpito l’India nel giro di una settimana, dopo Tauktae, che ha infierito sulle coste occidentali del Paese causando la morte di 155 persone, in gran parte operai di una piattaforma petrolifera, spazzati via dalla furia del mare.

Negli ultimi anni, grazie ad un’efficiente sistema di previsioni, che permette di evacuare in tempo gli abitanti delle zone più colpite, e lanciare le allerte, l’India è riuscita ad abbassare sensibilmente il numero delle vittime dei cicloni che ogni anno si abbattono sulle sue coste: nel 1999 furono 10mila le vittime del peggior ciclone abbattutosi sull’Odisha, l’anno scorso Amphan, il peggiore da allora, si limitò a 150.