Cardinale Coutts: “Solidarietà significa unità, non discriminazione”

Madre Teresa di Calcutta aiutava i bisognosi senza guardare la loro appartenenza religiosa. Mai come in tempo di Covid-19 la Chiesa nel mondo è modello di sostegno universale al di là delle differenze di fede

Interris.it ha richiamato l’attenzione, durante la pandemia, sugli episodi di discriminazione che hanno visto come vittime le minoranze religiose in Pakistan.

Sostegno universale

All’agenzia missionaria Fides, il cardinale Joseph Coutts, arcivescovo di Karachi, ha illustrato la stretegia del “servizio verso tutti” che contraddistingue l’azione ecclesiale a sostegno della popolazione duramente provata dall’emergenza sanitaria. Madre Teresa di Calcutta aiutava i sofferenti senza guardare la loro appartenenza religiosa. In tempo di pandemia la Chiesa nel mondo è modello di sostegno universale al di là delle differenze di fede. Spiega Ashiknaz Khokhar, segretario del gruppo giovanile che applica a Karachi le linee guida solidali dell’arcidiocesi in tempo di Covid-19: “È nostro dovere aiutare le persone bisognose, abbiamo portato pacchi di cibo nelle case delle persone per sostenerle e ridurre il rischio di diffusione del coronavirus. Fino ad ora abbiamo aiutato 100 famiglie, raccogliendo fondi con l’aiuto e il sostegno del nostro parroco. Stiamo promuovendo una campagna per raccogliere più fondi e formare così una banca alimentare nella nostra Chiesa, in modo da raggiungere regolarmente più persone in questo momento di necessità”.

Senza differenze

“Dobbiamo lavorare in unità per superare le sfide che le persone si trovano ad affrontare in questa pandemia globale di Covid-19. Apriamo i nostri cuori e lavoriamo per raggiungere e servire le persone bisognose, senza fare alcuna differenza nè di religioni nè di etnia o status sociale”, afferma a Fides il cardinale Joseph Coutts, arcivescovo di Karachi, inaugurando un campo di distribuzione alimentare in collaborazione e partenariato con l’Ong “Jafaria Disaster Management Cell“, organizzazione di welfare operante a Karachi. Iniziative sociali di tal genere si moltiplicano in Pakistan, mentre il lockdown imposto dal governo sta avendo un impatto soprattutto sulle famiglie più povere e su tutti coloro che sono impiegati nell’economia “informale” o hanno un lavoro “a giornata”. Il cardinale Coutts esorta: “Rompiamo le barriere della discriminazione e avanziamo uniti per servire l’umanità. Questa pandemia di Covid-19 non è solo una questione che riguarda le persone povere e bisognose, ma sta anche influenzando la vita professionale, gli affari delle persone, l’economia, la vita spirituale in tutta la società e in tutto il mondo. È, allora, un tempo favorevole per promuovere l’amore, l’accettazione, l’armonia interreligiosa e lavorare insieme per lo sviluppo dell’umanità, sconfiggendo insieme le sfide poste dalla pandemia“.

L’area del disagio

Il cardinale pakistano riferisce a Fides: “I nostri sacerdoti e numerosi laici in varie parrocchie stanno supportando le famiglie nel disagio, portando aiuti materiale e conforto, senza distinguere le persone sulla base di credo, caste, etnie, cultura“. Syed Zafar Abbas Jafri, segretario generale della Fondazione JDC racconta all’agenzia missionaria della Santa Sede: “Sono grato al cardinale Joseph Coutts per il supporto offerto: in tal modo possiamo raggiungere più persone. Il cardinale Joseph Coutts, e la sua comunità, sono sempre in prima linea nel promuovere l’armonia interreligiosa e prendere iniziative per promuovere e sostenere le persone, su base umanitaria”. “Abbiamo fornito pacchi alimentari a oltre 4.000 famiglie cristiane nella città di Karachi e stiamo portandone altri. La nostra Fondazione JDC offre i propri servizi alle persone bisognose di tutte le religioni senza alcuna discriminazione “, informa Syed Zafar Abbas Jafri. Pervaiz Gill, rappresentante dell’arcidiocesi di Karachi nel campo di assistenza preparato nel complesso della Cattedrale di San Patrizio a Karachi, afferma: “Le persone stanno venendo a prendere pacchi alimentari da tutta la città di Karachi e, su istruzioni del cardinale Coutts, stiamo distribuendo aiuti solo presentando il proprio numero di carta nazionale computerizzata”. Gill riferisce: “Il campo di distribuzione alimentare situato nella Cattedrale di San Patrizio serve quotidianamente 200 famiglie. Cento pacchi alimentari sono forniti dall’arcidiocesi cattolica di Karachi e cento dalla Fondazione JDC”.

Salario a giornata

In tutto il Pakistan sono attive iniziative simili. Gruppi ecclesiali stanno continuando a contattare le persone bisognose di cibo. Nell’arcidiocesi cattolica di Lahore padre Qaisar Feroz OFM Cap, sacerdote responsabile della chiesa di San Giuseppe, assiste 70 famiglie. Don Qaisar informa Fides: “La parrocchia sosterrà altre 100 famiglie; l’obiettivo è aiutare i parrocchiani che lavorano con salario a giornata e dunque ora sono inattivi e senza entrate“, dice, ricordando che il paese è ancora attivo il lockdown imposto dal governo. “Active Youth Group”, un gruppo che opera sotto l’egida della Chiesa cattolica a Sahiwal,ha distribuito razioni alimentari tra vedove, orfani, transgender, disabili, zingari e poveri, tutti bisognosi.