Il riscatto della mente

pandemia

E’ ancora impossibile, seppur ipotizzabile, sapere quando usciremo da questa forzata e indispensabile permanenza tra le mura i casa. “Se non vedi la fine del tunnel, Arredalo….”  diceva qualcuno. Noi possiamo arredarlo, colorarlo, abbellirlo a nostro piacere e fantasia, ma solo con il nostro intelletto e la sua straordinaria “forza invisibile”.

Dopo aver ripitturato tutte le persiane di casa, raschiato bene il portone del garage, lavato e stirato tutte le tende, rimosso dai cassetti tutto il superfluo con il piacere di rispolverare vecchi ricordi tramite oggetti e fotografie, dopo aver alleggerito la cantina e la soffitta riempiendo sacchi di inutili oggetti, occasione irripetibile per uscire in strada verso il più vicino cassonetto, che solo adesso vorremmo fosse un po’ più distante dal portone del palazzo…, dopo aver sperimentato ricette improbabili con risultati al minimo delle aspettative, dopo aver creato un video con la canzone del cuore cantata con la base trovata in internet e proposta con ingiustificata intraprendenza sui social, ora, in questa che chiameremo Fase 2, non ci resta che “ attivare la nostra mente” e con lei dialogare, passare del tempo.

Da soli, noi e le nostre teste, scoprire che trascorrere più di tempo insieme è più piacevole di quanto potevamo immaginare. E capire quanto lei ha piacere di quel tempo dedicato. Sembra la nostra mente si stia ricattando….

Tutti noi da quando adolescenti e autonomi, cerchiamo di programmare attività a breve, media e lunga distanza spesso con lo scopo di distrarci, di impegnare il nostro tempo, di far evadere i nostri pensieri dalla vita quotidiana, di evitare la solitudine che ci fa paura e andare al cinema, andare allo Stadio, andare a casa di amici per il Burraco o la cena, andare al calcetto, al golf, al tennis, al paddle

Tutte sane e sacrosante buone evasioni dalla routine quotidiana. Così come spesso un inconsapevole masochistico piacere di dover lavorare nei giorni festivi o prefestivi. Ora la natura, tramite un Virus eccessivamente intraprendente ha invertito completamente le cose. Ha deciso che non puoi andare là, non puoi raggiungerli laggiù, non puoi incontrarli lassù, devi stare con te.

Dopo un primo giustificato senso di smarrimento e imbarazzo per un periodo di frequentazione così lungo in casa con noi stessi, una complicata convivenza tra il nostro fisico e il nostro intelletto, una imbarazzante prolungata intimità tra noi e le nostre menti rinchiuse tra le mura domestiche, questi giorni ci stanno insegnando che stare tra noi, corpo e mente, senza possibilità di andare lì o la, laggiù o lassù….  ci è incredibilmente utile.

I cassetti svuotati fisicamente di oggetti inutili finiti nel cassonetto nella Fase A, si stanno riempiendo idealmente in questa fase B, di nuove iniziative pensate da intraprendere a breve, quando presto ripartiremo, di idee da mettere concretamente in campo non appena torneremo nella normale frenesia lavorativa, di consigli e soluzioni da dare ai figli quando troveranno o perderanno il loro lavoro, di ipotetici nuovi piaceri da provare oltre il cinema e lo stadio quando potremmo esser liberi di muovere il nostro corpo guidato dalla mente e non viceversa. Il corpo in evidente continuo movimento in queste settimane ha forzatamente lasciato spazio alla mente apparentemente in stato di quiete.