Il piano di rilancio del Paese

Se non vogliamo avere uno "sboom" economico riprendiamo lo schema De Gasperi che portò al Boom Economico e sociale.

Che Italia uscirà dal post Covid-19? Alcuni, come Mara Carfagna, incitano ad avere coraggio, ad aprire nuove strade. Certo ma senza buttare via nulla di quello che avevamo il 9 Marzo scorso. Secondo il Fmi, l’economia italiana sarà la più penalizzata dal Covid-19. E farà più fatica a riprendersi. In questa situazione è bene puntare ad aprire strade nuove ma senza gettar via niente di ciò che abbiamo, che già ci pone all’ultimo posto per tasso di crescita e con un Sistema Sanitario che grazie ai tagli degli ultimi anni come abbiamo visto ha fatto molta fatica, anzi, ha sicuramente causato più morti di quelle che si sarebbe potuto aspettare.

Il primo obiettivo pertanto deve essere quello di salvare tutte le aziende che il 9 marzo lavoravano e avevano posti di lavoro ecco perché invece di studiare il futuro mi impegnerei a studiare emendamenti efficaci ai Decreti Conte e ad avere dalla Europa fondi e iniziative straordinarie perché con i Decreti di Conte-Gualtieri rischiamo di perdere 300-400.000 aziende e oltre 1 milione di posti di lavoro.

Per la Fase 2 La cosa più urgente e ritornare al lavoro, in grande sicurezza ma ritornare al lavoro altrimenti il rischio che il 5 o il 6 maggio vi sia una forte protesta sociale incontrollata è alto. Se ci rifacciamo alle iniziative portate avanti dai Governi che ci portarono al Boom economico forse eviteremo di studiare un Piano che ora ci porti allo “sboom” economico. Intanto De Gasperi seppe conquistarsi una quota importante del Piano Marshall che tutti usano senza sapere che era composto di soldi a fondo perduto con i quali ricostruimmo la Rete ferroviaria, bombardata dagli alleati e dai tedeschi, e tante cose distrutte. Riforma agraria, Piano Casa di Fanfani, concessioni autostradali che ci consentirono di costruire la seconda Rete autostradale europea e i Trafori autostradali alpini senza l’esborso di una lira da parte dello Stato.

Ci fu il fisco umano di Vanoni. Il sindacato offrì bassi salari. Il Boom economico non fu un miracolo ma fu il frutto di politiche intelligenti. A quelle scelte tuttora valide Noi oggi dobbiamo aggiungere lo sforzo per rilanciare il G20 che lavori al miglioramento della Globalizzazione non alla sua rinuncia. L’Italia in questi anni non è andata a fondo solo grazie alle esportazioni che valgono il 30% del nostro PIL. Valorizziamo tutto ciò che abbiamo attivato durante questa quarantena dallo Smart Working  alla digitalizzazione .

Recuperiamo la filiera delle apparecchiature sanitarie, in cui la Germania è leader. Lavoriamo a una nuova politica industriale. Una politica di sviluppo che rilanci economia e lavoro perché non dobbiamo dimenticarci l’avvertimento del Presidente dell’INPS secondo il quale per il pagamento delle pensioni Siamo tranquilli sino a Maggio. Dobbiamo crescere, creare nuove occasioni di lavoro, dobbiamo ridurre il nostro debito pubblico anche per ridisegnare un nuovo welfare perché in questa crisi la platea delle persone e delle famiglie in difficoltà e perlomeno raddoppiata.