Il Papa nel cuore del Mediterraneo

Papa Francesco si recherà a Malta, nel cuore del Mediterraneo.Una missione nel segno dell'accoglienza dei migranti. 

Su invito delle autorità civili e religiose

“Accogliendo l'invito del presidente della Repubblica di Malta, delle autorità e della Chiesa Cattolica del Paese,  Papa Francesco compirà un Viaggio Apostolico a Malta e a Gozo il 31 maggio 2020. Il programma del viaggio sarà pubblicato a suo tempo”, annuncia il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni.I migranti “affrontano viaggi rischiosi per sfuggire alla violenza, alla guerra, alla povertà”, e “sperimentano l'indifferenza, l'ostilità, non li lasciano sbarcare nei porti”: “sono sfruttati da trafficanti criminali; sono trattati come numeri e come una minaccia da alcuni governanti; a volte l'inospitalità li rigetta come un'onda verso la povertà o i pericoli da cui sono fuggiti”. Per il Papa, “come cristiani, dobbiamo lavorare insieme per mostrare ai migranti l'amore di Dio”: “possiamo e dobbiamo testimoniare che non ci sono soltanto l'ostilità e l'indifferenza”.

Brutale violenza

Papa Francesco ha dedicato ai migranti la catechesi nell'udienza generale alla Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani. “Il tema di quest'anno, che è quello dell'ospitalità – ha detto -, è stato sviluppato dalle comunità di Malta e Gozo, a partire dal passo degli Atti degli Apostoli che narra dell'ospitalità riservata dagli abitanti di Malta a San Paolo e ai suoi compagni di viaggio, naufragati insieme con lui”. “Lì sperimentano qualcosa di nuovo – ha proseguito -. In contrasto con la brutale violenza del mare in tempesta, ricevono la testimonianza della 'rara umanità' degli abitanti dell'isola. Questa gente, per loro straniera, si mostra attenta ai loro bisogni. Accendono un fuoco perché si riscaldino, offrono loro riparo dalla pioggia e del cibo. Anche se non hanno ancora ricevuto la Buona Novella di Cristo, manifestano l'amore di Dio in atti concreti di gentilezza”. “Carissimi, l'ospitalità è importante, è un'importante virtù ecumenica, poi – ha affermato Francesco -.Anzitutto significa riconoscere che gli altri cristiani sono veramente nostri fratelli e nostre sorelle in Cristo”.