Il Beato dell’epidemia spagnola in soccorso alle vittime del coronavirus

Sulla tomba di Pier Giorgio Frassati si è inginocchiato a pregare anche San Giovanni Paolo II che ne ha fatto il protettore della Gmg. Lunedì è il compleanno di una delle figure più luminose ed eroiche del Novecento

Il Beato Pier Giorgio Frassati ha applicato alla sua vita esemplare e santa l’insegnamento evangelico che richiede il cambiamento delle mentalità per mutare realmente l’esistenza. Nulla può essere rislolto se il cambiamento non parte dalla correzione del modo erroneo dei pensare. Come ribadito da papa Francesco : “Il peccato impedisce di vedere come stanno davvero le cose“. Perciò “il modo di pensare e di agire non deve più essere inquinato dalla mentalità mondana“. Infatti, “i peccati falsano la valutazione delle cose, fanno vedere le cose che non sono vere”,

Unione nella preghiera

“Io vorrei che noi giurassimo un patto che non conosce confini  terreni, né limiti temporali: l’unione nella preghiera“, scriveva il Beato Pier Giorgio Frassati il 15 gennaio 1925. Ogni anno viene festeggiato da milioni di devoti in ogni angolo del pianeta il compleanno di Pier Giorgio Frassati facendogli come regalo l’intenzione di pregare tutti insieme. Quest’anno il 6 aprile cade nel contesto drammatico di una pandemia di scala mondiale, seguendo il giorno dellla Giornata Mondiale della Gioventù, che ha ha per tema: “Giovane, dico a te, alzati! : con questo pensiero che l’Associazione Pier Giorgio Frassati  invita a ritrovarsi, ciascuno a casa propria, ai piedi della Croce per seguire la Via Crucis con Pier Giorgio per affidarsi alla sua intercessione; a lui che  “durante la terribile epidemia spagnola del 1918, si recava a visitare i poveri  non esitando a compiere i più umili servizi ”come  testimonia Giuseppe Gorgerino; a lui che è morto a 24 anni contagiato da un virus. “Mai come quest’anno c’è bisogno di preghiere– spiega l’associazione-. Dobbiamo essere in molti a realizzare questo suo sogno pregando anche per tutt i giovani , e per i volontari  particolarmente, che hanno udito la voce di Cristo:”Giovane, dico a te alzati””. Lunedì, quindi, un’unione orante nel segno del Beato ucciso a 24 anni da un virus.

Spirito di verità

Il 20 maggio 1990 nella cerimonia di beatificazione, disse di lui Giovanni Paolo II:” Nel nostro secolo, Pier Giorgio Frassati, che a nome della Chiesa oggi ho la gioia di proclamare beato, ha incarnato nella propria vita l’insegnamento evangelico. La potenza dello Spirito di verità, unito a Cristo, lo ha reso moderno testimone della speranza, che scaturisce dal Vangelo, e della grazia di salvezza operante nel cuore dell’uomo. È diventato, così, il testimone vivo e il difensore coraggioso di questa speranza a nome dei giovani cristiani del secolo ventesimo“. E “la fede e la carità, vere forze motrici della sua esistenza, lo resero attivo e operoso nell’ambiente in cui visse, in famiglia e nella scuola, nell’università e nella società; lo trasformarono in gioioso ed entusiasta apostolo di Cristo, in appassionato seguace del suo messaggio e della sua carità“. Infatti “il segreto del suo zelo apostolico e della sua santità, è da ricercare nell’itinerario ascetico e spirituale da lui percorso; nella preghiera, nella perseverante adorazione, anche notturna, del Santissimo Sacramento, nella sua sete della parola di Dio, scrutata nei testi biblici; nella serena accettazione delle difficoltà della vita anche familiari; nella castità vissuta come disciplina ilare e senza compromessi; nella predilezione quotidiana per il silenzio e la “normalità” dell’esistenza“.