Da domani 5,6 mln di alunni in classe. Giannelli: “Scuola in sicurezza”

Da domani rientreranno a scuola per seguire le lezioni in presenza circa 5,6 milioni di alunni: quasi il 66% degli 8,5 milioni di alunni iscritti nelle scuole statali e paritarie: due su tre. Tra loro sono 2,7 milioni gli alunni più piccoli della scuola dell’infanzia e del primo ciclo, ammessi a scuola dal DL 44, anche se si trovano in regioni classificate in zona rossa. Per le stesse ragioni nelle regioni in zona rossa potranno accedere ai servizi per la prima infanzia (asili nido, 0-3 anni) anche 212 mila bambini. I dati li fornisce Tuttoscuola.

Nello specifico, saranno 5.568.708 gli alunni di scuole statali e paritarie che potranno seguire le lezioni in presenza su un totale di 8 milioni e 506mila. I dati comprendono anche i bambini e gli alunni da settimane esclusi dalle attività educative in presenza a scuola: torneranno in classe 832mila bambini di scuola dell’infanzia (3-6 anni), 1,5 milioni di alunni di scuola primaria e 342mila del primo anno di scuola secondaria di I grado.

Le Regioni maggiormente interessate dalla riapertura

Le Regioni più interessate da questa riapertura in presenza sono la Lombardia con 785.910 (e 615.903 in DAD), il Lazio con 687.592 (e 133.737 in DAD), il Veneto con 573.694 (e 106.402 in DAD), la Campania con 484.731 (e 460.262 in DAD) e l’Emilia Romagna con 335.580 alunni (e 284.843 in DAD).

Con la quasi totalità degli alunni in presenza (82-83%) le Isole: la Sicilia con 614.891 e la Sardegna con 170.004. Complessivamente vi saranno 5,6 milioni (65,5%) di alunni in presenza a scuola e 2,9 milioni (34,5%) in DAD, con la consueta alternanza del 50% per gli studenti delle superiori nelle regioni in cui è consentito.

I diversi settori scolastici

Con riferimento ai diversi settori scolastici, seguiranno le attività didattiche a scuola complessivamente 1.393.010 bambini delle scuole dell’infanzia (il 100%), 2.605.865 alunni della primaria (il 100%), 1.019.904 alunni della scuola secondaria di I grado (il 59,5%) e parzialmente in alternanza al 50% 549.929 studenti delle superiori (il 19,7%).

Non capitava che ci fossero tanti alunni nelle classi dal febbraio scorso, quando in presenza si erano sfiorati i 7 milioni in classe. A partire dal 2 marzo invece il numero degli alunni a scuola ha oscillato tra 800 mila e 1,6 milioni, con una isolata punta di 2,8 milioni (il 6 marzo).

È la conseguenza soprattutto del Decreto Legge n. 44 che consente il rientro a scuola anche nelle zone rosse dei bambini della scuola dell’infanzia, degli alunni di primaria e di quelli del primo anno di secondaria di I grado.

Quadro non omogeneo della scuola in Italia

Ma è anche il risultato del bilanciamento tra le Regioni passate in rosso prima di Pasqua (Toscana, Calabria e Val d’Aosta) e quelle ritornate all’arancione (Veneto, Marche e provincia di Trento), rispetto a quanto era noto una settimana fa.

Il quadro resta comunque non omogeneo sul territorio: gli alunni in presenza non superano il 56% nelle regioni del Sud, il 57% nel Nord Ovest, mentre raggiungono il 70% nel Nord Est, il 74% al Centro e arrivano all’83% nelle Isole. Le province autonome di Bolzano e Trento avranno complessivamente la più alta percentuale di alunni in presenza (87,3%).

Antonello Giannelli, Presidente nazionale ANP

Giannelli (ANP): “Scuola in sicurezza da tempo, problemi sono fuori”

“La scuola è in sicurezza da tempo, i problemi, come ha detto lo stesso premier Draghi, sono gli assembramenti esterni”. A spiegarlo è il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi (ANP), Antonello Giannelli, intervistato da SkyTg24. “Oltre l’80% del personale scolastico è stato vaccinato“.

Sul ventilato monitoraggio nelle scuole “credo che il problema sia logistico. I numeri degli operatori non sono ancora sufficienti per condurre questa operazione di grandi dimensioni – ha sottolineato Giannelli -. E infatti non si sta portando avanti, se non in pochi casi”.

“Bisogna ora capire se gli strumenti adottati come il distanziamento, l’uso delle mascherine, l’igiene e sanificazione delle mani – sottolinea Giannelli – siano sufficienti con le nuove varianti. Ma secondo il Cts sembra proprio essere così”. “Sicuramente oggi stiamo meglio – ha concluso -, non siamo nelle stesse condizioni di quando abbiamo chiuso”.