Nuovi incidenti tra manifestanti palestinesi e polizia israeliana si stanno verificando sulla Spianata delle Moschee a Gerusalemme. Lo riferisce la radio militare secondo cui da parte dei manifestanti ci sono lanci di pietre mentre gli agenti rispondono con granate assordanti.
Gli incidenti, nonostante la forte presenza della polizia sul luogo, sono cominciati poco dopo le 8 (ora locale) con il lancio di pietre da parte dei manifestanti palestinesi che hanno passato la notte nel complesso. Gli agenti, che sono entrati nel luogo, hanno risposto con granate assordanti.
Secondo i media locali, sarebbero già decine i feriti tra i manifestanti palestinesi; alcuni sarebbero in condizioni gravi.
Secondo un nuovo rapporto della Mezzaluna Rossa – citato dai media – allo stato attuale sono 175 i manifestanti palestinesi feriti o contusi negli scontri, uno di questi in condizioni gravi. Dei feriti circa 30 sono stati colpiti da proiettili di gomma degli agenti dopo il lancio di pietre e di oggetti contro di loro.
“Quanto avviene nella Moschea al-Aqsa è una vera strage e un crimine di guerra. Facciamo appello al nostro popolo affinchè scenda nelle strade ed affronti l’occupante”. Lo afferma sul sito di Hamas il suo portavoce Sami Abu Zuhri. “Questi crimini avranno conseguenze”.
La battaglia in corso “per lo spirito di Gerusalemme” è “la lotta secolare tra tolleranza e intolleranza, fra violenza selvaggia e mantenimento di ordine e legge”. Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu.
“Elementi che ci vogliano espropriare dei nostri diritti, ci spingono periodicamente ad erigerci con una posizione forte come sta facendo adesso la polizia che appoggiamo. Solo la sovranità israeliana consente la libertà di culto per tutti. Le immagini dei mass media mondiali – ha concluso il premier – sono distorte e falsificano la situazione: la verità alla fine prevarrà”.
Un automobilista israeliano è sfuggito ad un linciaggio dopo essere stato attaccato da palestinesi mentre era in transito alla base delle mura della Città Vecchia di Gerusalemme, non lontano dal Getsemani. Lo ha reso noto la polizia, citata dai media israeliani. Immagini riprese da una telecamera di sicurezza della polizia mostrano una sassaiola contro la sua automobile in seguito alla quale l’uomo ha perso il controllo della vettura ed è andato a schiantarsi contro un muretto, colpendo in pieno un passante palestinese.
Immediatamente dopo diversi palestinesi hanno attaccato l’automobilista israeliano, rimasto ferito nell’incidente assieme con altri passeggeri. Ma un agente di polizia gli ha presto fatto scudo e ha sparato in aria per allontanare gli assalitori. I comandanti della polizia, scrive Haaretz, hanno elogiato l’agente per aver bloccato il “tentativo di linciaggio” e per aver così impedito “un disastro ancora maggiore”.
Da alcuni giorni le tensioni sono tornate a crescere con le rivolte a Gerusalemme e in Cisgiordania. La miccia dei nuovi scontri è una sentenza del tribunale israeliano sulla possibilità che le autorità possano sfrattare decine di palestinesi dal quartiere di Sheikh Jarrah e dare le loro case ai coloni ebrei.
Una complicata vicenda legale che poggia sui passaggi dei terreni e delle proprietà nel corso dell’ultimo secolo e su cui oggi la Corte Suprema di Israele era chiamata a decidere. L’udienza è stata posticipata per la sensibilità del tema. Ma ciò non è bastato: nella notte tra sabato e domenica un centinaio di palestinesi e 17 poliziotti sono rimasti feriti. La prospettiva di nuovi sgomberi a Gerusalemme est, oltretutto durante il mese sacro musulmano del Ramadan, ha riacceso gli animi.
Questa mattina tre razzi sono stati lanciati dalla striscia di Gaza verso Israele. Lo ha riferito la radio militare sulla base di informazioni preliminari. “Un razzo, a quanto pare, è stato intercettato da una batteria Iron Dome” [sistema antimissile israeliano, ndr], è stato precisato dalla radio. A quanto pare, il secondo razzo è caduto in una zona aperta. Nella notte altri razzi sono stati sparati da Gaza, e Israele ha reagito colpendo una postazione di Hamas a sud di Gaza.
Usa, Russia, Ue e Onu hanno espresso “profonda preoccupazione” per gli scontri tra palestinesi e forze di sicurezza israeliane e, nell’invitare ad abbassare i toni, hanno rinnovato l’impegno per una soluzione di pace negoziata tra i due Stati.
È intervenuto anche Papa Francesco. “Seguo con particolare preoccupazione gli eventi che stanno accadendo a Gerusalemme. Prego affinché essa sia luogo di incontro e non di scontri violenti, luogo di preghiera e di pace. Invito tutti a cercare soluzioni condivise affinché l’identità multireligiosa e multiculturale della Città Santa sia rispettata e possa prevalere la fratellanza. La violenza genera solo violenza. Basta con gli scontri!”, ha detto il Pontefice al Regina Coeli.
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