L’esercito cinese spara nello Stretto di Taiwan: “Ci prepariamo alla guerra”

Giornalisti dell’agenzia di stampa Afp hanno visto proiettili sparati dall’Esercito cinese in direzione dello Stretto di Taiwan. Ieri, dopo la partenza dall’isola della presidente della Camera Usa, Nancy Pelosi, 27 caccia cinesi hanno violato lo spazio aereo di Taiwan. Oggi gli spari.

La visita di Pelosi a Taipei

La visita di ieri della Pelosi – che a Taipei ha incontrato la presidente Tsai Ing-wen e ricevuto un’onorificenza per gli sforzi profusi nella collaborazione tra Washington e Taiwan – ha innalzato il livello di tensione con la Cina. Il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, ha definito la visita “un’azione maniacale, irresponsabile e altamente irrazionale”.

“Il Ministero della Difesa nazionale sottolinea che si atterrà al principio di prepararsi alla guerra senza cercare la guerra”, si legge nel comunicato cinese dopo il via alle più grandi manovre militari mai fatte al largo della costa di Taiwan.

La visita della speaker della Camera Usa Nancy Pelosi a Taipei “non è una difesa della democrazia e della libertà, ma una provocazione e una violazione della sovranità e dell’integrità territoriale della Cina. Pertanto, mentre sono in corso le maxi manovre militari intorno all’isola, prendere le contromisure necessarie è una mossa giusta”, ha detto Ma Xiaoguang, portavoce dell’Ufficio per gli affari di Taiwan del governo di Pechino. La collusione con forze straniere porterà Taiwan alla “auto-distruzione” e “nell’abisso del disastro”, ha aggiunto Ma.

La Cina ha compiuto il massimo sforzo diplomatico per evitare la crisi, ma non permetterà mai che i suoi interessi fondamentali vengano danneggiati” ha spiegato il capo della diplomazia di Pechino.

“Le misure messe in atto ora e quelle future sono contromisure difensive necessarie e tempestive, attentamente ponderate e valutate, volte a salvaguardare la sovranità e la sicurezza nazionale, in linea con il diritto internazionale e nazionale”.

Taiwan: “Ci prepariamo alla guerra”

“Ci prepariamo alla guerra senza cercare la guerra”. Con questa affermazione il Ministero della Difesa di Taiwan ha risposto alle esercitazioni militari cinesi in sei location intorno all’isola. Il ministero della Difesa ha aggiunto che le sue forze armate “operano come al solito” e monitorano l’ambiente circostante. “Non cerchiamo alcuna escalation, ma non ci fermiamo quando si tratta della nostra sicurezza e sovranità”, ha affermato il ministero.

Poco prima dell’inizio delle esercitazioni, il dipartimento della difesa di Taiwan invece ha rilasciato una dichiarazione accusando il governo cinese di “comportamento irrazionale”. Le esercitazioni hanno “l’intenzione di cambiare lo status quo e di interrompere la pace e la stabilità regionali”, si legge in una dichiarazione che aggiunge: “L’esercito nazionale continuerà a rafforzare la sua allerta e le truppe a tutti i livelli condurranno l’addestramento quotidiano”.