Emergenza Covid: 23.641 i nuovi positivi, 307 le vittime

Il Cts ha espresso grande preoccupazione per l'evoluzione della pandemia. Il tasso di positività sale al 6,6%

Covid

Sono 23.641 le persone che sono risultate positive al coronavirus nelle ultime 24 ore, che portano il totale dall’inizio dell’emergenza a 3.046.762. Nella giornata del 5 marzo, i contagi sono stati 24.036. Sono invece 307 le vittime in un giorno, facendo salire il totale a 99.578. Sono questi i dati relativi all’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del Covid-19, diffusi in data odierna dal Ministero della Salute.

I dati

Gli attualmente positivi sono 465.812, in aumento di 9.342 rispetto alla giornata di ieri. I guariti e i dimessi dall’inizio dell’emergenza dono invece 2.481.372, con un incremento di 13.984 nelle ultime 24 ore.

Sono 2.571 i pazienti in terapia intensiva per il Covid, 46 in più rispetto a ieri. Gli ingressi giornalieri in rianimazione, secondo i dati del Ministero della Salute, sono 214. Nei reparti ordinari si cono invece 20.701 persone, in aumento di 327 unità rispetto a ieri.

I tamponi

Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 355.024 tamponi molecolari e antigenici. Ieri erano stati 378.463. Il tasso di positività è del 6,6%, in aumento di 0,3 rispetto al 6,3% di ieri.

Le dichiarazioni del Comitato tecnico scientifico

“Grande preoccupazione” per l’evoluzione della pandemia, che richiede “l’innalzamento delle misure su tutto il territorio nazionale” e la “riduzione delle interazioni fisiche e della mobilità”. E’ quanto ha messo a verbale il Comitato tecnico scientifico nella riunione di ieri al termine della quale, sottolineano fonti del Cts – come riportato dall’Ansa -, “non è stato suggerito al governo alcun lockdown”.

Nel corso della riunione gli esperti hanno anche auspicato una “tempestiva conclusione” della revisione dei parametri del monitoraggio, in modo da rendere “più rapida l’azione di contenimento/mitigazione” da attuare sia a livello nazionale che locale. Nel Dpcm entrato in vigore oggi, spiegano ancora gli esperti, è stato inoltre previsto che le scuole di ogni ordine e grado devono passare in didattica a distanza nelle zone dove l’incidenza supera i 250 casi ogni 100mila abitanti. Questa stessa soglia il Cts l’aveva proposta lo scorso 8 gennaio per far scattare in automatico la zona rossa, ma era stata bocciata dai presidenti di Regione e poi accantonata dal governo che non l’aveva inserita nel Dpcm del 14 gennaio. Ora invece è stata recepita, ma solo per quanto riguarda le scuole e si è lasciato ai governatori la responsabilità di intervenire ulteriormente. Gli esperti hanno però ribadito al governo che alla limitazione dell’attività scolastica faccia seguito anche una limitazione degli altri servizi, compresa la chiusura dei centri commerciali.