Ema su Pfizer: “Ok al richiamo dopo 42 giorni”

Superata in Italia la quota di 25 milioni di dosi somministrate, il 13% degli italiani ha completato il ciclo vaccinale. La Toscana estende il richiamo fino a 42 giorni. Pfizer chiede al massimo l'autorizzazione a vaccinare gli adolescenti

L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) non si oppone all’ipotesi di estendere l’intervallo tra la prima e la seconda dose di vaccino Pfizer da tre a sei settimane e annuncia che presto si saprà l’esito della valutazione di altri quattro vaccini, il Curevac, il Novavax, il Sinovac e lo Sputnik. In Italia il commissario straordinario Figliuolo fa sapere che da lunedì 17 maggio può cominciare la campagna di vaccinazione dei quarantenni. Intanto la multinazionale della farmaceutica statunitense presenta domande alle autorità messicane per somministrare in vaccino ai ragazzi da 12 ai 15 anni.

Cosa dice l’Ema

Risale a una settimana fa la notizia che in un parere del Comitato tecnico scientifico si riteneva “raccomandabile” posticipare la seconda dose dei vaccini mRNa Pfizer e Moderna per consentire una più veloce somministrazione della prima dose a una più vasta platea di persone, soprattutto i più fragili. A riguardo si è espresso il responsabile della strategia vaccinale dell’Ema Marco Cavalieri, che in conferenza stampa ha dichiarato che “è importante sottolineare che nei test clinici” la somministrazione della seconda dose di Pfizer Biontech era prevista fino a 42 giorni, quindi estendere da 21 giorni fino a cinque o sei settimana l’intervallo di tempo “non è una deviazione rispetto alla raccomandazione”. Sulle disputa intorno alla sicurezza del vaccino anglo-svedese AstraZeneca, Cavalieri ha detto: “Non abbiamo indicazioni che la somministrazione della seconda dose di AstraZeneca possa accrescere il rischio di eventi rari avversi legati alle trombosi, per questo motivo riteniamo che la seconda dose del siero debba essere usata. Allo stesso tempo, sappiamo che ci sono Paesi che pensano di dare un altro vaccino come seconda dose. C’è un test clinico in corso nel Regno Unito che ci darà informazioni importanti se sia il caso di andare in questa direzione”. Mentre a una domanda sulla richiesta di uso del vaccino Pfizer-BioNTech anche negli adolescenti tra i 12 e i 15 anni Cavalieri ha risposto “abbiamo accelerato su questa procedura e speriamo di autorizzare alla fine di maggio. L’approvazione arriverà presto”.

Via libera agli over 40

Il commissario Figliuolo ha comunicato alle Regioni e alle Province autonome che da lunedì prossimo 17 maggio sarà possibile avviare le prenotazioni anche per i nati nel 1981. Nella mattina di mercoledì 12 maggio è iniziata la distribuzione di 2,1 milioni di dosi di Pfizer e si arriverà a tre entro il finesettimana, mentre si raggiunge quota 25 milioni di somministrazioni (25.092.036). Il totale delle persone che hanno completato il ciclo vaccinale (cioè che hanno ricevuto entrambe le dosi) sale al 13% della popolazione, fa sapere la Struttura commissariale Covid-19. Il commissario straordinario per l’emergenza in un incontro con l’agenzia di stampa Adnkronos si detto disponibile ad allargare la platea delle categorie dei beneficiari del vaccino, comprendendo quella delle categorie produttive e quella dei più giovani. Ha inoltre dichiarato che, nonostante la possibilità di somministrazione le seconde dosi a 42 giorni di distanza dalla prima paventata da Pfizer, “la campagna da questo punto di vista andrà avanti senza ripercussioni“, mentre per domani  “è previsto l’afflusso di oltre 170 mila dosi di Janssen all’hub nazionale vaccini della Difesa, dove entro la fine di questa settimana arriveranno anche circa 360 mila dosi di Vaxzevria e oltre 390 mila di Moderna”.

A livello regionale, l’Unità di crisi della Campania ha annunciato di aver dato mandato alle Asl di prevedere un intervallo di tempo tra la prima e la seconda dose di trenta giorni per “i cittadini che da domani riceveranno la prima dose di Pfizer e Moderna, mentre quelli già vaccinati a oggi saranno convocati entro i 21 giorni per Pfizer e i 28 per Moderna e comunque non oltre il trentesimo giorno” dalla prima somministrazione. Esprime disaccordo per la scelta della il presidente del Friuli Venezia-Giulia e della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga: “L’Ema e tutte le autorità hanno detto che si può fare fino a 42 giorni per aver un buon effetto. Io seguirei le autorità sanitarie, l’importante è che ci sia dia una regola condivisa, perché se qualcuno vaccina a 42, altri a 21 e altri 35 diventa tutto complicato“.

La Toscana porta a 42 giorni l’intervallo tra prima e seconda dose di vaccino Pfizer e Moderna per chi prenoterà la somministrazione da domani giovedì 13 maggio, mentre resta invariato per chi ha già effettuato la prenotazione o ricevuto la prima somministrazione.

Intanto prosegue in Sicilia la campagna delle vaccinazioni nei 65 punti dell’Isola predisposti dalla Regione, anche nelle isole minori. Secondo il calendario, si dovrebbe completare entro venerdì 14 maggio con Lipari. La Regione si prepara ad immunizzare anche  la popolazione dei piccoli Comuni montani, a partire con quelli al di sotto dei mille abitanti, 32 in tutto.

La richiesta di Pfizer

La casa farmaceutica statunitense Pfizer chiederà alla Commissione federale per la Protezione contro i rischi sanitari messicana l’autorizzazione a procedere con l’inoculazione del vaccino ai ragazzi tra i dodici e i quindici anni, richiesta fatta anche all’autorità degli Usa – che ha dato il via libera – e a quella dell’Ue. Lo ha reso noto il ministro degli Esteri del paese centroamericano Marcelo Ebrard, pubblicando sul proprio profilo Twitter copia della lettera dell’azienda, datata 7 maggio.

La campagna di vaccinazione in Messico ha coperto per primi gli ultraottantenni, i lavoratori impegnati in prima linea nella lotta all’emergenza pandemica e gli insegnanti di Campeche, stato che per la sua relativamente contenuta dinamica di contagi è scelto come laboratorio per procedere alla riapertura delle scuole. Secondo il calendario del governo, da maggio a giugno verranno immunizzate le persone da 40 a 49 anni, mentre il resto della popolazione dovrebbe ricevere il vaccino da giugno del 2021 a marzo del 2022. In Messico oggi sono autorizzati sei vaccini per l’uso d’emergenza: quello Pfizer-BionNTech; il russo Sputnik V; i CanSino e SinoVac; l’indiano Covaxin; AstraZeneca, che viene prodotto e confezionato in un laboratorio messicano.