E’ in classe che si combatte il mal di schiena

L'associazione italiana fisioterapisti (Aifi) ha chiamato a raccolta i suoi volontari e le scuole aderenti al progetto di prevenzione

“Grande interesse per la conoscenza di ciò che è alla base del movimento. Per molti ragazzi scoprire come fosse fatta la schiena è stata un’illuminazione. Questo è il fondamento della prevenzione”, afferma il professor Massimo Pe, docente dell’istituto comprensivo “Zammanchi” di Manerbio, nel bresciano. La pandemia non ha fermato il progetto di Aifi Lombardia, “La schiena va a scuola. Prime regole per rispettarla”. Anzi, il programma di prevenzione per il benessere della schiena, rivolto alle prime classi di scuola secondaria di primo grado lombarde, arriva a compimento, per il quinto anno consecutivo. L’associazione italiana fisioterapisti ha chiamato a raccolta i suoi volontari e le scuole aderenti per un incontro di restituzione che ha sostituito l’annuale evento di premiazione. Come racconta a Dire Alberto Culot, referente del progetto per Aifi, infatti, “anziché nominare un vincitore, quest’anno abbiamo voluto donare un kit sportivo a tutte le classi che hanno partecipato sin da settembre e premiare, dunque, l’ottima risposta dei ragazzi, nonostante le difficoltà del periodo“.

Peculiarità

“La nostra associazione crede particolarmente in questo progetto perché esprime una delle peculiarità del fisioterapista, che è anche un ambito poco riconosciutogli, ovvero quello della prevenzione– Roberta Pirani, vicepresidente di Aifi Lombardia-. Il fisioterapista è l’esperto del movimento, perciò vogliamo affiancare la scuola, i ragazzi e i docenti nel promuovere il movimento sano, che è vita e lo è stato ancora di più in questo particolare momento di quarantena“. Aifi, a 61 anni dalla sua fondazione, è da poco divenuta associazione tecnico-scientifica, “risultato che ci stimola per migliorare ed estendere questo progetto”, commenta Pirani.

Scuole

Dieci istituti comprensivi, 38 classi, 7 fisioterapisti professionisti. Questi i numeri di un impegno corale che, in quest’ultima edizione, ha consegnato con forza un chiaro messaggio alle scuole: conosciamo il movimento, studiamo com’è fatta la nostra schiena, impariamo a muoverci per muoverci meglio. E’ questa l’opinione unanime degli studenti e dei docenti intervenuti, chi in video chi in diretta, durante il collegamento.