Draghi, Macron e Scholz arrivati a Kiev in treno: “Andremo anche a Irpin”

Oggi l'incontro dei tre leader con Zelensky. Casa Bianca: "Tocca al Presidente ucraino decidere come finire la guerra"

Draghi, Macron e Scholtz nel treno verso Kiev. (Fonte: Ansa Twitter)

Mario Draghi, Olaf Scholz ed Emmanuel Macron sono arrivati a Kiev per la loro prima visita in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio. Il premier italiano, il cancelliere tedesco e il presidente francese incontreranno insieme il leader ucraino Volodymyr Zelensky. Il treno blindato è partito – seguendo un percorso blindato – da Medyka, cittadina polacca al confine, ed ha viaggiato tutta la notte per condurre i tre leader nella capitale ucraina. Nella notte i tre hanno avuto un lungo colloquio a bordo del convoglio in vista dell’incontro con Zelensky. La foto dei tre leader in treno verso Kiev ha fatto il giro del mondo in poche ore.

Macron: “Con Draghi e Scholz andremo anche a Irpin”

“Con Draghi e Scholz ci incontreremo con il presidente Volodymyr Zelensky e andremo anche a Irpin, dove sono avvenuti omicidi”. Lo ha detto in un commento a BFMTV il presidente francese Emmanuel Macron dopo l’arrivo in treno a Kiev. Macron è accompagnato anche dal ministro degli Esteri francese Catherine Colonna. “Questo viaggio è molto importante per l’Ucraina, l’Europa e la stabilità globale”, ha detto. La città di Irpin è stata liberata lo scorso 28 marzo.

Gran Bretagna: “Truppe russe nel Donbass sono gravemente sotto organico”

“Le forze di combattimento russe nel Donbass stanno probabilmente operando in raggruppamenti sempre più ad hoc e gravemente sotto organico. Come hanno affermato le autorità ucraine, alcuni gruppi tattici di battaglioni russi – in genere costituiti da circa 600-800 persone – sono stati in grado di radunare solo 30 soldati”. Lo scrive su Twitter l’intelligence del Ministero della Difesa britannico nell’aggiornamento quotidiano sulla situazione in Ucraina.

“Per entrambe le parti che combattono nelle città contese, è probabile che il combattimento in prima linea si stia riducendo sempre più a piccoli gruppi di truppe che operano a piedi – afferma il report – alcuni dei punti di forza della Russia, come il vantaggio nel numero di carri armati, diventano meno rilevanti in questo ambiente. Questo probabilmente contribuisce alla lentezza della sua avanzata”.

Kiev: “Fino a 500 militari uccisi quotidianamente in combattimento”

Sino a mille militari ucraini vengono uccisi o feriti ogni giorno nei combattimenti contro le forze russe nel Donbass. Lo ha dichiarato David Arakhamia, uno tra i principali consiglieri del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e responsabile dei negoziati con la Russia. Secondo il funzionario, ogni giorno tra 200 e 500 militari ucraini perdono la vita in azione: una stima assai superiore rispetto a quella fornita all’inizio di questo mese dal presidente Zelensky, che aveva invece stimato sino a un centinaio di decessi tra le forze armate ogni giorno.

Casa Bianca: “Tocca a Zelensky decidere come finire la guerra”

John Kirby nel briefing della Casa Bianca ha affermato che “è Volodymyr Zelensky, in quanto leader di un Paese sovrano e democratico, che deve decidere come deve finire questa guerra”. Il nuovo coordinatore della comunicazione strategica per il Consiglio della Sicurezza nazionale lo ha detto in risposta a una domanda sulle parole del presidente francese Emmanuel Macron, secondo cui l’Ucraina a un certo punto dovrà negoziare.