Giornata vittime del Covid, le parole del premier Draghi a Bergamo

Draghi ha partecipato a Bergamo alla prima Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid: "Ricostruire senza dimenticare"

Il premier Mario Draghi ha posato una corona d’alloro sulla stele dedicata alle vittime del Covid al cimitero monumentale di Bergamo, mentre veniva letta la poesia di Ernesto Olivero che è scolpita sulla stele. Il presidente del Consiglio sta partecipando a Bergamo alla prima Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia da Coronavirus.

L’inaugurazione del Bosco della Memoria

Poco dopo, il premier è andato al parco della Trucca di Bergamo dove ha inaugurato il Bosco della memoria dedicato alle vittime del covid. Ad accoglierlo, il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, e il presidente della Lombardia Attilio Fontana per una cerimonia a cui partecipano, fra gli altri, i sindaci di Nembro e Alzano, due dei Paesi più colpiti dall’epidemia, oltre a esponenti del mondo sanitario, vescovo e prefetto.

La cerimonia è iniziata con un minuto di silenzio. Le note della tromba di Paolo Fresu sono state il primo suono dopo il minuto di silenzio con cui si è aperta la cerimonia al parco della Trucca, davanti all’ospedale Giovanni XXIII.

La Giornata vittime del Covid

Era il 18 marzo dello scorso anno quando i camion dell’esercito partirono dalla città carichi delle bare dei defunti per portarle a cremare in altre città e altre regioni e proprio a un anno di distanza esatto, nella giornata nazionale delle vittime del Covid, arriverà in città il premier Mario Draghi, in un “grande segnale di attenzione e affetto” come il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha ribadito in un’intervista all’Eco di Bergamo.

“Dopo un anno così penso sia naturale che affiorino un po’ di stanchezza e apprensione” ha affermato il sindaco Gori, dopo un anno di battaglia contro il Covid che ha colpito la provincia con 3.400 morti ufficiali nella prima ondata, anche se si stima che siano stati almeno il doppio, vale a dire almeno 6000.

Il programma della giornata

In programma due cerimonie: la prima al cimitero monumentale e la seconda è l’inaugurazione del Bosco della memoria. Entrambi i momenti ufficiali saranno chiusi al pubblico perché Bergamo – come tutta la Lombardia – è tornata a essere zona rossa.

Il discorso di Draghi

“Vorrei che mi sentiste vicino, nella tristezza e nella speranza. Lo Stato c’è e ci sarà“. Esordisce così il premier Mario Draghi alla cerimonia per la Giornata Nazionale in memoria delle vittime del Covid, a Bergamo.

“Non possiamo abbracciarci ma questo è il giorno in cui dobbiamo sentirci tutti più uniti. Cari bergamaschi, avete vissuto giorni terribili, sono tante le immagini di questa tragedia ma una è indelebile, la colonna di carri militari carichi di bare”, aggiunge.

“Questo luogo è un simbolo del dolore di un’intera nazione. È anche il luogo di un impegno solenne che oggi prendiamo. Siamo qui per promettere ai nostri anziani che non accadrà più che le persone fragili non vengano adeguatamente assistite e protette. Solo così rispetteremo la dignità di coloro che ci hanno lasciato”.

Draghi: “Ricordare aiuta a fare buone scelte”

Ricordare ci aiuta a fare buone scelte per la tutela della salute pubblica e per la salvaguardia del lavoro dei cittadini. Ricordare i tanti e magnifici esempi di “operatori del bene” espressi nell’emergenza da questa terra ci dà la misura della sua capacità, del suo sacrificio”, prosegue il premier Mario Draghi a Bergamo.

“Vorrei ricordare gli operatori dell‘ospedale Papa Giovanni XXIII. In questi mesi hanno dato un contributo straordinario di professionalità e di dedizione, spesso pagato con la vita. Vorrei ricordare il miracolo – e non si può definire diversamente – dell’ospedale da campo della Fiera di Bergamo. Allestito in pochi giorni dagli Alpini, dalla Protezione Civile e dagli artigiani volontari. E sostenuto dalla grande generosità dei cittadini bergamaschi. Il sindaco Giorgio Gori ricorda nel suo libro – che ha come titolo “Riscatto” – anche i mille volontari, ragazze e ragazzi, che hanno aiutato le persone in difficoltà. Il sindaco li ha chiamati, a ragione, i ‘nuovi mille’ di Bergamo”.

“Qualsiasi cosa decida Ema, ritmo vaccini non cambia”

“Il governo – e lo sapete bene – è impegnato a fare il maggior numero di vaccinazioni nel più breve tempo possibile. Questa è la nostra priorità. La sospensione del vaccino AstraZeneca, attuata lunedì con molti altri Paesi europei, è stata una decisione temporanea e precauzionale. Nella giornata di oggi, l’Agenzia Europea dei Medicinali darà il suo parere definitivo sulla vicenda. Qualunque sia la sua decisione, la campagna vaccinale proseguirà con la stessa intensità, con gli stessi obiettivi”.

“L’incremento nelle forniture di alcuni vaccini – prosegue Draghi – aiuterà a compensare i ritardi da parte di altre case farmaceutiche. Abbiamo già preso decisioni incisive nei confronti delle aziende che non mantengono i patti”.

“Il Paese vuole rialzare testa, Bergamo esempio prezioso”

“Tutta la comunità bergamasca ha dato prova di saper reagire, di trasformare i lutti e le difficoltà in voglia di riscatto, di rigenerazione. Il suo esempio è prezioso per tutti gli italiani che, sono certo, non vedono l’ora di rialzare la testa, ripartire, liberare le loro energie che hanno reso meraviglioso questo Paese”.

Draghi ricorda le figure “simbolo resistenza civile”

“In tutta Italia sono tantissimi i protagonisti silenziosi di questa rete di solidarietà. Sono tante le figure simbolo della resistenza civile di questa comunità che oggi vorrei ricordare”, dice Draghi a Bergamo.

“Ne cito solo alcune”, elenca il premier: “Don Fausto Resmini era il prete degli ultimi. A lui è stato intitolato il carcere di Bergamo di cui era il cappellano. Con lui rendiamo omaggio ai sacerdoti della diocesi bergamasca deceduti per il virus”.

“Tra i sindaci storici di questa comunità, rivolgo un pensiero a Piero Busi, primo cittadino per 59 anni di Valtorta, morto nella casa di riposo che aveva contribuito a creare. E a Giorgio Valoti di Cene, 70 anni, al suo quarto mandato”.

“Tra gli operatori sanitari: Maddalena Passera, medico anestesista. Deceduta a 67 anni poco dopo suo fratello Carlo, medico di base. Diego Bianco, 46 anni, un operatore del fondamentale servizio del 118 della Soreu di Bergamo”.

“Tra le forze dell’ordine, l’appuntato scelto dei Carabinieri Claudio Polzoni, 46 anni. Con loro ricordiamo tutte le vittime della pandemia e ci stringiamo intorno alle loro famiglie”.

“Il rispetto che dobbiamo a chi ci ha lasciati deve darci la forza per ricostruire il mondo che essi sognavano per i propri figli e nipoti. E io sono qui oggi per dirvi grazie e per impegnarmi insieme a tutti voi a ricostruire senza dimenticare“, conclude il capo del governo.