Crosetto: “Pronti a portare via gli italiani dal Libano”

Crosetto: "Abbiamo segnalato la necessità di una incisiva e rapida azione Onu perché Unifil eserciti una reale deterrenza all'uso della forza in Libano"

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Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha affermato che l’Italia è pronta a estrarre i suoi cittadini dal Libano se necessario, con operazioni già pianificate. Ha rassicurato che il rischio per i militari italiani non è aumentato, pur avvertendo della possibilità di incidenti indesiderati. Crosetto ha sottolineato l’importanza di un’azione rapida dell’Onu per garantire la deterrenza e la sicurezza di Unifil, evidenziando che l’assenza di forze Onu potrebbe portare all’intervento dei soldati israeliani. L’Italia sta collaborando con le autorità competenti per la sicurezza del personale Unifil. 

Crosetto: “Pronti a estrarre gli italiani da Libano”

“La Difesa è pronta a fare la sua parte e qualora necessario è in grado di condurre operazioni di estrazione dei nostri connazionali in Libano, anche in modo autonomo. Sono stati già preallertati assetti navali e aerei e il loro livello di prontezza è stato innalzato e adeguato”. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto in audizione alle commissioni Esteri e Difesa. “Il livello di rischio per i nostri militari non è aumentato – ha aggiunto – perché non sono obiettivo di attacchi diretti. Ma la situazione è molto difficile e preoccupante per la possibilità di incidenti non voluti che non possono essere esclusi”. “Se il primo compito dei militari è garantire la libertà – ha aggiunto Crosetto – il compito di chi guida le forze armate è garantire la sicurezza dei nostri militari. Siamo in contatto per monitorare ora dopo ora quello che succede lungo la blue line. La sicurezza dei nostri militari è la nostra principale priorità”. “L’ho detto ai miei omologhi israeliani e libanesi – ha proseguito – Va rispettato il ruolo e l’integrità di Unifil. In risposta all’escalation in corso sono stati aggiornati i piani di contingenza, prevedendo diversi scenari a seconda dell’evoluzione della minaccia. Nel luglio 2024 sono stati mandati esperti in operazioni anfibie per uno scenario non permissivo, prevedendo l’impiego di risorse anfibie. Abbiamo messo a disposizione mezzi di evacuazione strategici come navi e e aerei. Mai come in questo momento la sinergia tra Difesa ed Esteri è efficace nella difesa dei nostri cittadini”.

“Serve una rapida e incisiva azione dell’Onu”

“Abbiamo segnalato la necessità di una incisiva e rapida azione Onu perché Unifil eserciti una reale deterrenza all’uso della forza, contemplando la possibilità di operare anche autonomamente anche senza le forze libanesi. Non vi sfuggirà: o ci sono le forze Onu nel sud del Libano o ci sono i soldati israeliani e la differenza è chiara a tutti”. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto in audizione alle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato, sottolineando che “dobbiamo riconoscere che Unifil non ha raggiunto gli obiettivi della risoluzione 1701”. Tuttavia, ha aggiunto il ministro, “la presenza dei soldati dell’Onu è l’unico elemento fondamentale per prevenire uno scontro diretto. I soldati sono e possono essere più un fattore di pacificazione. Mai come oggi noi e l’Onu abbiamo e dobbiamo avere un ruolo”. Il titolare della Difesa ha sottolineato che l’Italia ha “avviato una serie di contatti in accordo con Tajani con Guterres per sollecitare l’adozione di tutte le misure necessarie per la piena sicurezza del personale Unifil e l’operatività della missione che era l’unico modo per evitare quello a cui siamo arrivati”. “Siamo stati gli unici – ha concluso – che hanno chiesto conto all’Onu di cosa avveniva, rappresentando insidie e minacce e preconizzando quello che sarebbe accaduto”.

Fonte: Ansa