Covid, ministra Lamorgese: “I controlli a Capodanno saranno inflessibili”

Lamorgese: "Le discoteche aperte la scorsa estate hanno contribuito a moltiplicare i contagi da Covid-19. Non possiamo più permettercelo"

La ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, all'evento di "Ricomincia con Noi", 09 ottobre 2020. ANSA/Mourad Balti Touati

Le discoteche aperte la scorsa estate “hanno contribuito a moltiplicare i contagi da Covid-19. Non possiamo più permettercelo, per questo saremo inflessibili nei controlli e nelle sanzioni”. Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.

Spiegamento di forze

“Abbiamo uno spiegamento di forze dell’ordine imponente e siamo molto concentrati anche sul monitoraggio della rete Internet, per impedire che si affittino case dove riunirsi non rispettando le regole e il distanziamento” spiega. Siamo ancora in una fase “in cui serviranno altri sacrifici”, ma “guardando con fiducia ai prossimi mesi cruciali per la campagna vaccinale”.

Tutti i cittadini, “e a maggior ragione i dipendenti pubblici che svolgono un servizio per la collettività, sono chiamati a dare il buon esempio per tutelare la propria salute e quella degli altri. Io lo farò quando sarà il mio turno.

Grande responsabilità degli italiani

In questi mesi gli italiani “hanno mostrato un atteggiamento di grande responsabilità. E spero fortemente che questo spirito di collaborazione sia confermato anche la notte di Capodanno”.

Le chiusure territoriali differenziate “rappresentano l’opzione per evitare di ripiombare in una chiusura totale dell’intero territorio nazionale”. Le riaperture previste per il 7 gennaio per almeno il 50% degli studenti in presenza “costituiscono un obiettivo irrinunciabile”.

Obbligatorietà vaccinale “non è prevista”

L’obbligatorietà vaccinale “per ora non è prevista”, dice Lamorgese ripresa da Ansa. Serve “uno sforzo informativo capillare e paziente che deve far leva su dati scientifici per stroncare le tante fake news che circolano”. Al momento “non ci sono particolari criticità anche se reputo inaccettabili le minacce di morte no vax indirizzate all‘infermiera dello Spallanzani“. Episodi simili “devono essere monitorati con attenzione e perseguiti con il massimo rigore”.

Alla campagna vaccinale “possiamo fornire un ulteriore contributo: i 310 medici e i 250 infermieri della Direzione centrale di sanità possono essere utilizzati per vaccinare la popolazione, il personale delle forze di polizia e dei vigili del fuoco”, conclude Lamorgese.