Covid, la Santa Sede lancia una mobilitazione spirituale il 14 maggio

L'appello dell'Alto Comitato per la Fratellanza Umana e l'esempio dell'iniziativa "Io mio affido a Maria" promossa su social e Youtube dal sacerdote di frontiera della Comunità Giovanni XXIII, don Aldo Buonaiuto

Appello dell’Alto Comitato per la Fratellanza Umana in lingua italiana, inglese, francese, tedesca, spagnola, araba, afghana, malese, persiana, swahili, turca, urdu, cinese ed ebraica.

Pregare per l’umanità

Si legge nell’appello diffuso oggi dalla Santa Sede: “Ai nostri fratelli che credono in Dio Creatore; ai nostri fratelli in umanità ovunque.
Il nostro mondo affronta oggi un grave pericolo che minaccia la vita di milioni di persone in tutto il pianeta, ossia la rapida diffusione del coronavirus (Covid-19). Mentre confermiamo l’importanza del ruolo dei medici e quello della ricerca scientifica nell’affrontare questa epidemia, non dimentichiamo di rivolgerci a Dio Creatore in tale grave crisi. Noi, quindi, invitiamo tutte le persone, in tutto il mondo, a rivolgersi a Dio pregando, supplicando e facendo digiuno, ogni persona, in ogni parte del mondo, a seconda della sua religione,
fede o dottrina, perché Egli elimini questa epidemia, ci salvi da questa afflizione, aiuti gli scienziati a trovare una medicina che la sconfigga, e perché Egli liberi il mondo dalle conseguenze sanitarie, economiche e umanitarie della diffusione di tale grave contagio”.

Obiettivi

L’Alto Comitato propone, “in conformità agli obiettivi del Documento sulla Fratellanza Umana, di fissare per giovedì 14 maggio una giornata di preghiera, di digiuno e di invocazione per l’umanità e invita tutti i leader religiosi e le persone nel mondo intero a rispondere a questo invito umanitario e a rivolgersi a Dio ad
una sola voce, perché preservi l’umanità, la aiuti a superare la pandemia, le restituisca la sicurezza, la stabilità, la salute e la prosperità, e renda il nostro mondo, eliminata questa pandemia, più umano e più fraterno“.

Il modello mariano

Nel mese mariano, in tempo di pandemia, persone di ogni ceto e cultura si inginocchiano per affidarsi a Maria. Dall’inizio dell’emergenza sanitaria, per esempio, milioni di fedeli hanno recitato ogni sera alle 19,30 un’Ave Maria con il sacerdote di frontiera, don Aldo Buonaiuto. Una preghiera collettiva che per il mese mariano si estende dai social a Youtube, testimoniando la pervasività di una devozione che unisce generazioni e fasce sociali. Tanti torrenti di religiosità profonda e autentica che sfociano spontaneamente nell’unico mare della pietà popolare e della fede condivisa.