Covid, Cgia: “Il credito per il sostegno alle imprese si è esaurito”

Cgia: "Nel 2020 non sono state poche le banche che hanno registrato utili anche miliardari che imporrebbero una maggiore 'disponibilità' nei confronti degli operatori economici del nostro Paese"

L’azione di sostegno alle imprese in materia di credito legata all’introduzione delle misure messe a punto dal precedente governo lo scorso anno per far fronte alla pandemia da Covid, “si è esaurita“. A sottolinearlo, l’ufficio studi della Cgia di Mestre secondo cui lo stock di credito legato ai vari provvedimenti “ha cominciato a crescere raggiungendo il picco massimo a novembre 2020, per poi iniziare una lenta discesa fino allo scorso mese di maggio quando ha raggiunto quota 748,7 miliardi di euro”.

Cgia: “Ridotto il flusso di denaro verso le imprese”

Per l’associazione, i dati “dimostrano inequivocabilmente che con le crisi del 2008-2009 e del 2012-2013 le banche italiane hanno ridotto progressivamente il flusso di denaro verso le imprese” anche a causa delle “forti restrizioni imposte a livello europeo dai nuovi obblighi sulle capitalizzazioni, dall’aumento dei crediti deteriorati e dalla diminuzione della domanda da parte delle imprese meritevoli di liquidità”.

“Tuttavia – evidenzia la Cgia ripresa da Agi – nel 2020 non sono state poche le banche che hanno registrato utili anche miliardari che imporrebbero, a queste ultime, una maggiore ‘disponibilità’ nei confronti degli operatori economici del nostro Paese”.

Sofferenze bancarie ancora di dimensioni economiche rilevanti

Seppur in forte diminuzione rispetto a qualche anno fa, le sofferenze bancarie hanno ancora delle dimensioni economiche rilevanti e questo ha portato molte banche ad essere “costrette dalle disposizioni europee ad aumentare gli accantonamenti e,  conseguentemente, a ridurre le erogazioni di credito o a concedere i prestiti a condizioni più rigide”, arrivando a “una situazione che ha penalizzato soprattutto le piccole imprese”.