Covid-19, De Luca: la Campania potrebbe allentare le misure

Il governatore della Regione immagina la fine del lockdown per la metà di marzo. "Ma se il nord riapre, chiudiamo la Campania", afferma

Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca

Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca comincia a pensare alla fine del lockdown. La popolazione della regione potrebbe cominciare a uscire di casa verso la metà di maggio secondo quanto riferisce lo stesso De Luca.

La comunicazione del governatore

Con atteggiamenti rigorosi e responsabili, la Campania potrà uscire dall’emergenza Coronavirus a metà maggio. E’ la previsione del presidente della Regione, Vincenzo De Luca, che nella sua diretta social sottolinea come oggi ci sia “la possibilità di vedere la luce in fondo al tunnel”. Anche se lo stesso governatore torna ad affermare che se “al Nord allentano le misure, noi chiudiamo la Campania”. Nel frattempo si continua a lavorare sul contenimento del contagio, a cominciare dalle mascherine, che “entro il 3 maggio saranno fornite gratuitamente a tutte le famiglie”.

L’utilizzo delle mascherine sarà obbligatorio

Da questo momento, la Regione renderà obbligatorio l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale quando si esce di casa. “Da oggi è iniziata la distribuzione alle farmacie – spiega De Luca- poi le distribuiremo ai medici di medicina generale. Abbiamo raggiunto un’intesa con Poste Italiane che gratuitamente farà arrivare le mascherine in confezioni da due in ogni famiglia”.

Attenzione alle case per anziani

Proseguono, intanto, le verifiche nelle case per anziani, che restano “una priorità” per la Regione, alla luce dei diversi focolai registrati finora. De Luca assicura che è invece tornata “sotto controllo” la situazione dell’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, dove si sono verificati 35 contagi tra sanitari e pazienti. “C’e’ stata qualche leggerezza di troppo nell’organizzazione dell’ospedale – evidenzia il governatore – per cui abbiamo avuto qualche contagio di troppo”. Sulla polemica relativa ai test sierologici, il governatore chiarisce che quelli di cui si discute non hanno “alcuna certificazione scientifica“. Oggi il governo ha proposto un piano nazionale che dovrà riguardare 150mila cittadini – aggiunge – test validati dall’Iss, dunque attendibili”. Allo stesso tempo, il piano di screening della Regione prevede la “moltiplicazione dei tamponi nelle strutture pubbliche, dando priorità ai familiari delle persone in isolamento domiciliare”, oltre alle forze dell’ordine, alle fasce deboli e a chi riprenderà l’attività produttiva.