Così il vaccino antinfluenzale aiuta la lotta al covid

Da ottobre diventerà una questione di priorirà sanitaria nazionale impedire che i sintomi del coronavirus si confondano con quelli della normale sindrome autunnale-invernale

Il gruppo di ricerca Test HIV, il dott. Palma è il primo a sinistra
“Nulla è più come prima e ci vogliono tempi, distanze, sicurezza e studi medici igienizzati. Un medico di famiglia durante una sessione invernale esegue fino a 350-400 vaccinazioni antinfluenzali, anche abbastanza rapidamente, ma oggi non si può più perché i tempi sono molto più lunghi“, afferma il presidente della Società
italiana di Medicina Generale, Claudio Cricelli. In attesa di un vaccino per il Covid-19, la medicina generale si prepara alla prossima campagna di vaccinazione antinfluenzale, che con molta probabilità potrebbe essere anticipata tra settembre e ottobre.

Strategia

Giocare d’anticipo, secondo gli esperti, quest’anno potrebbe essere una strategia “molto utile” per evitare uno degli effetti avuti all’inizio del Covid-19, quando molti casi sono stati confusi per forme di influenza tradizionale. “Con largo anticipo, già dal mese di
febbraio– spiega a Dire Cricelli- abbiamo chiesto che la vaccinazione antinfluenzale quest’anno venisse estesa gratis, ad un maggior numero possibile di persone. La nostra richiesta è motivata dal fatto che abbiamo fondati timori che durante il prossimo autunno/inverno si possano ripresentare focolai di Covid-19, che sicuramente si andranno a sommare all’influenza stagionale, in arrivo normalmente intorno alla metà di ottobre”. E, aggiunge, “presentandosi i due virus con sintomi praticamente uguali, c’è il rischio che si possa creare la stessa confusione che ha determinato un mancato riconoscimento dei casi di Covid tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo“.

Gratis

Il vaccino contro l’influenza, come indicato da una circolare
del ministero della Salute, non sarà obbligatorio ma
raccomandato e gratuito per tutti i bambini dai 6 mesi ai 6 anni
e per tutti gli anziani a partire dai 60 anni d’età. “Noi medici
non siamo ovviamente tenuti a stabilire se un vaccino debba
diventare obbligatorio- osserva Cricelli- ma abbiamo sostenuto
una obbligatorietà morale nei confronti del personale sanitario:
riteniamo infatti che i medici debbano avere un comportamento
etico, quindi vaccinarsi, perché sono a contatto con tante
persone e possono diffondere il virus influenzale“.