Cos’è la comunione spirituale chiesta oggi da Francesco

Il Papa invoca Gesù: "Tu sei nel Santissimo Sacramento. Poiché ora non posso riceverti sacramentalmente, vieni almeno spiritualmente nel mio cuore." Le preghiere di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori e del cardinale Rafael Merry del Val

Fede
Il Papa confessa nella Basilica di San Pietro - Foto © Osservatore Romano

In questi giorni di pandemia il Papa ha utilizzato due formule per la comunione spirituale: una di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, l’altra del cardinale Rafael Merry del Val. “Gesù mio, credo che sei realmente presente nel Santissimo Sacramento dell’altare– prega Francesco alla messa di Pasquetta celebrata a Santa Marta-. Ti amo sopra ogni cosa e ti desidero nell’anima mia. Poiché ora non posso riceverti sacramentalmente, vieni almeno spiritualmente nel mio cuore. Come già venuto, io ti abbraccio e tutto mi unisco a Te. Non permettere che mi abbia mai a separare da Te”.

La santa presenza

In una precedente celebrazione a Santa Marta, il Papa aveva invocato: “Ai tuoi piedi, o mio Gesù, mi prostro e ti offro il pentimento del mio cuore contrito che si abissa nel suo nulla e nella Tua santa presenza. Ti adoro nel Sacramento del Tuo amore, desidero riceverti nella povera dimora che ti offre il mio cuore. In attesa della felicità della comunione sacramentale, voglio possederti in spirito. Vieni a me, o mio Gesù, che io venga da Te. Possa il Tuo amore infiammare tutto il mio essere, per la vita e per la morte. Credo in Te, spero in Te, Ti amo. Così sia”. Dunque Papa Francesco esorta i fedeli alla “comunione spirituale”, data l’impossibilità materiale di ricevere l’eucaristia, in questo tempo difficile per la pandemia del coronavirus, che ha causato la sospensione in Italia delle messe con la partecipazione dei fedeli per evitare ogni contagio. “Tutti coloro che sono lontani e seguono la messa per televisioni, invito a fare la comunione spirituale”, ha spiegato Jorge Mario Bergoglio.

Conoscere Cristo

Oggi, a partire dai brani delle Scritture proposti dall’odierna liturgia, il Pontefice afferma: “E’ vero che tanta gente non crede in Gesù perché non lo conosce, perché noi non lo abbiamo annunciato con coerenza; e questo è colpa nostra. Ma quando davanti alle evidenze si prende questa strada, è la strada del diavolo, è la strada della corruzione. Si paga e stai zitto”. E, sottolinea, “anche oggi, davanti alla prossima (speriamo che sia presto) fine di questa pandemia, c’è la stessa opzione: o la nostra scommessa sarà per la vita, per la risurrezione dei popoli o sarà per il dio denaro: tornare al sepolcro della fame, della schiavitù, delle guerre, delle fabbriche delle armi, dei bambini senza educazione. Lì c’è il sepolcro”. Dunque “il Signore, sia nella nostra vita personale sia nella nostra vita sociale, sempre ci aiuti a scegliere l’annuncio: l’annuncio che è orizzonte, è aperto, sempre; ci porti a scegliere il bene della gente. E mai cadere nel sepolcro del dio denaro”.  Infatti, evidenzia Jorge Mario Bergoglio commentando il Vangelo, “i sacerdoti, i dottori della Legge hanno scelto l’altra strada, quella che offriva loro il dio denaro e hanno pagato: hanno pagato il silenzio delle guardie e dei testimoni della Risurrezione. Non è una tangente: questa è corruzione allo stato puro, lì c’è il sigillo del sepolcro”. Francesco conclude la celebrazione con l’adorazione e la benedizione eucaristica, invitando a fare la comunione spirituale.