Corte Costituzionale, bocciato il referendum sull’eutanasia

Per la Consulta non è preservata la tutela minima della vita, il comitato per il No all'omicidio del consenziente esprime soddisfazione per la decisione

Cattolici

La Corte Costituzionale si è espressa pochi minuti fa riguardo all’ammissibilità del referendum denominato “Abrogazione parziale dell’articolo 579 del Codice penale concernente l’eutanasia ed ha ritenuto inammissibile la depenalizzazione dell’omicidio del consenziente con il seguente enunciato “non è preservata la tutela minima necessaria alla vita”

Cosa richiedeva il quesito

Il quesito posto sostanzialmente chiedeva l’abrogazione parziale dell’articolo 579 del Codice Penale in merito all’omicidio del consenziente che punisce con una pena detentiva tra i sei e i quindici anni chi cagiona la morte di una persona con il suo consenso.

Il pensiero della C.E.I.

La Conferenza Episcopale Italiana presieduta da Sua Eccellenza il Cardinal Gualtiero Bassetti, in seguito alla decisione della Consulta su questo tema ha espresso il seguente pensiero: “La Corte Costituzionale con la decisione di oggi “ha confermato che l’abrogazione, ancorché parziale, della norma sull’omicidio del consenziente è contraria al principio di ‘tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili'”. Così la Conferenza episcopale italiana sulla decisione della Consulta, che ha dichiarato inammissibile il quesito referendario sull'”omicidio del consenziente”. In attesa del deposito della sentenza, prendiamo atto con favore di tale pronunciamento”, continua la Cei. “È un invito ben preciso a non marginalizzare mai l’impegno della società, nel suo complesso, a offrire il sostegno necessario per superare o alleviare la situazione di sofferenza o disagio. Papa Francesco, durante l’udienza di mercoledì 9 febbraio, ha usato parole chiare: ‘La vita è un diritto, non la morte, la quale va accolta, non somministrata. E questo principio etico riguarda tutti, non solo i cristiani o i credenti’ Occorre rivolgere maggiormente l’attenzione verso coloro che, in condizioni di fragilità o vulnerabilità, chiedono di essere trattati con dignità e accompagnati con rispetto e amore”.

La posizione del Comitato per il No all’omicidio del consenziente

Il Comitato per il No all’omicidio del consenziente, presieduto dalla prof.ssa Assuntina Morresi, esprime soddisfazione la decisione della Corte Costituzionale nel giudizio di ammissibilità del referendum abrogativo dell’art 579 del codice penale. In particolare ha espresso in merito il seguente pensiero: “In attesa di conoscere le motivazioni della sentenza della Corte, è ragionevole immaginare che avrà inciso il vincolo costituzionale – da noi sottolineato – sul principio di indisponibilità della vita, sì che la sua estromissione dall’ordinamento determinerebbe un insanabile vuoto normativo, e la mancanza di chiarezza del quesito, essendo imprevedibili e incerti gli effetti derivanti dalla parziale abrogazione proposta, in contrasto con la trasparenza che dovrebbe orientare la volontà dell’elettore. La decisione della Consulta permette ora di affrontare con maggiore equilibrio la discussione parlamentare sul c.d. testo Bazoli riguardante l’eutanasia, che sostiene – a nostro avviso erroneamente – di dare attuazione alla sentenza n. 242/2019 della stessa Corte, e di farne emergere le incoerenze e il superamento dei confini da essa stabiliti”.

Le reazioni del mondo politico

In riguardo al pronunciamento della Consulta sul tema dell’eutanasia stanno giungendo in questi minuti le prime dichiarazioni degli esponenti politici, la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha dichiarato: “Sacrosanta la decisione della Corte costituzionale di dichiarare inammissibile il referendum proposto dai radicali sull’omicidio del consenziente, anche se sano. Un quesito inaccettabile ed estremo che avrebbe scardinato il nostro ordinamento giuridico, da sempre orientato alla difesa della vita umana e alla tutela dei più fragili e deboli. Una sentenza di buon senso. C’è ancora spazio nel nostro ordinamento per difendere il valore della vita, come Fratelli d’Italia intende fare con il suo impegno”.

Le parole del Family Day

Il Family Day, in riguardo al parere espresso dalla Corte Costituzionale, ha pronunciato queste parole: “Accogliamo con grande soddisfazione la decisione della Consulta che ha reputato inammissibile il quesito sulla depenalizzazione dell’omicidio del consenziente. Le eccezioni presentate dai comitati per il No, compreso quello del Family Day, hanno aiutato la Consulta a prendere la decisione più giusta per la tutela delle persone fragili e vulnerabili. È stata evitata una deriva mortifera che pone su un piano inclinato malati, disabili e anziani. È la vittoria della cultura della vita contro la cultura dello scarto da sempre denunciata da Papa Francesco. Il nostro impegno per la verità e il bene comune continuerà con rinnovata energia”.

I restanti quesiti

Successivamente, per quanto riguarda i restanti sette quesiti, si attendono i successivi pareri che verranno espressi dalla Corte Costituzionale, in particolare gli stessi riguardano il referendum concernente la cosiddetta legalizzazione della cannabis ed ulteriori sei quesiti concernenti la giustizia.