Corruzione: ai domiciliari 2 consiglieri comunali

Terremoto al comune di Palermo. Questa notte dai militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza e dai carabinieri del Reparto operativo, Nucleo Investigativo di Palermo su disposizione del gip, hanno notificato la misura cautelare degli arresti domiciliari a due consiglieri comunali di Palermo, due funzionari del Comune, un architetto e due imprenditori. SLe accuse sono, a vario titolo, di corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, corruzione per l’esercizio della funzione e falso ideologico in atto pubblico. 

Nomi eccellenti

I consiglieri comunali arrestati sono, scrive Ansa: Sandro Terrani, 51 anni, di IV, membro della Commissione Bilancio, e Giovanni Lo Cascio, 50 anni, del Pd, presidente della Commissione Urbanistica, lavori pubblici, edilizia privata. Ai domiciliari anche i funzionari comunali Mario Li Castri, 56 anni, ex dirigente dell'Area Tecnica della Riqualificazione Urbana e Giuseppe Monteleone, 59 anni, ex dirigente dello Sportello Unico Attività Produttive, l'architetto Fabio Seminerio, 57 anni, e gli imprenditori Giovanni Lupo, 77 anni e Francesco La Corte, 47 anni.

Gli lleciti

Al centro dell’inchiesta coordinata dalla Procura di Palermo – riporta Palermotoday.it – tre lottizzazione di aree industriali dismesse del Comune: via Maltese (nella zona di viale Strasburgo), via Messina Marine e via San Lorenzo. Trecentocinquanta unità abitative di edilizia sociale residenziale convenzionata legate a tre progetti presentati nel 2016 dall’architetto Seminerio e da soggetti a lui riconducibili per conto di alcuni imprenditori. Un business con cifre da capogiro per cui avrebbero ritenuto necessario ungere tutti gli ingranaggi della macchina amministrativa per spremere il più possibile il territorio per “lucrare indebiti e cospicui vantaggi economici – spiegano gli investigatori – nel settore dell’edilizia privata”. In un'altra vicenda, secondo quanto emerso tra intercettazioni e analisi documentali, il dirigente comunale Li Castri avrebbe accordato una variante a una concessione edilizia della Biocasa consentendo di aumentare le unità abitative da costruire da 72 a 96. In un’altra operazione simile Monteleone, già dirigente dell’Area tecnica, avrebbe curato alcune pratiche di concessione edilizia presentate dalla Biocasa srl per la realizzazione di un ulteriore complesso immobiliare, sempre a Palermo, avallando varianti in aumento per consentire la realizzazione di 133 unità abitative (al posto di 96). Per ricambiare la “cortesia” – spiegano gli inquirenti – Lupo e La Corte gli avrebbero promesso la consegna di 15 mila euro.

Cupola 2.0

Le indagini sono scaturite dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Filippo Salvatore Bisconti, l’imprenditore considerato capomandamento di Misilmeri e Belmonte Mezzagno, poi diventato collaboratore di giustizia dopo l’operazione antimafia dei carabinieri Cupola 2.0.