Coronavirus, se la Cina rischia un collasso

Può un essere intelligente infinitamente piccolo scuotere un Paese da oltre un miliardo e 300 milioni di abitanti? La risposta è sì. A un mese e mezzo dallo scoppio dell'epidemia di nuovo coronavirus, la Repubblica Popolare Cinese mostra segni di cedimento. Mentre stanno per scadere i 14 giorni di quarantena imposta alla città di Wuhan, nella più vasta operazione di isolamento imposta in tutta la provincia dell'Hubei, ieri Il Quotidiano del Popolo ha dato notizia di due nuove, promettenti cure. Dopo poche ore, è arrivata la cautela dell'Organizzazione Mondiale della Sanità che, in prima linea contro isterie collettive, invita comunque a frenare l'esultanza per una cura che “al momento non esiste”. Non è chiaro se l'annuncio di Pechino rientri in un'operazione di fiducia nei confronti dei cittadini cinesi che da oltre un mese stanno combattendo un nemico silenzioso e invisibile. La realtà è che la quarantena, che ha isolato la città-focolaio di Wuhan, da cui il virus si sarebbe propagato, si approssima a Shanghai. Il polo d'alta tecnologia di Hangzhou enumera circa 200 contagi e tanti altri si prospettano nei prossimi giorni. Intanto, accanto ai segnali di fiducia, il governo di Pechino invita il popolo cinese a limitare di molto le uscite fuori casa e a evitare il contatto con sospetti contagiati. Telecamere termiche sono, inoltre, presenti negli esercizi commerciali per consentire il monitoraggio della popolazione nelle attività giornaliere. 

Italiani bloccati sulla nave

La paura di contagio supera la Cina. Hong Kong è in allarme, dopo il primo morto accertato. Gli abitanti sono stati invitati a rimanere nelle loro abitazioni e la governatrice Carrie Lam ha chiesto di limitare persino l'uso delle mascherine per far fronte alle carenze di materiale. Anche il Giappone ha avviato uno stretto protocollo: c'è chi già pensa che siano compromesse le prossime Olimpiadi di Tokyo, mentre si approssima il Gran Premio Formula 1 di Shanghai, previsto per il prossimo aprile. Hong Kong è Tokyo hanno ciascunauna nave da crociera ancorata nella propria baia e sottoposta a quarantena dopo l'individuazione di diversi passeggeri con i sintomi del coronavirus. Sulla nave da crociera Diamond Princess nel porto di Yokohama sono 2.666 i passeggeri bloccati: a bordo sono state accertate 20 persone risultate positive al coronavirus. Sulla nave ci sono 35 italiani, di cui 25 facenti parte dell'equipaggio.

I due farmaci: sono efficaci?

Dal mondo della ricerca avvertono sulla reale efficacia dei due farmaci che Pechino reputa “efficaci” nel contrastare il virus. Si tratta di Arbidol e Darumavir. Come, però, sottolinea il virologo Giorgio Palù sul Corriere della Sera, andrebbe utilizzata molta cautela. L'Arbidol è un antivirale prodotto da russi e cinesi che, però, non è mai stato provato in Occidente. Sul Darumavir, invece, si sa che si tratta di un farmaco efficace contro l'Hiv, sebbene il suo meccanismo d'azione sarebbe differente nei casi di coronavirus. Palù non scoraggia il contenuto dell'annuncio di Pechino, ma spiega che per dire se un farmaco è efficace o meno occorrono tempo e sperimentazioni intermedie.

Alto contagio, mortalità bassa

A oggi i decessi da coronavirus sono 565 mentre i contagi si situano a oltre 28mila casi, con circa 1.150 persone guarite. Secondo l'ultimo bollettino dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, il rischio contagio resta “molto alto” in Cina e “alto” nel resto del mondo. Le condizioni di salute dei due coniugi cinesi ricoverati all'Isitituto Lazzaro Spallanzani sono, al momento, “stabilmente gravi”, mentre anche altri “sei cinesi sintomatici” sono stati messi sotto osservazione. Gli esperti sottolineano che il nuovo coronavirus si diffonde molto più rapidamente del precedente della Sars e della Mers ma, a differenza di questi ultimi, la sua mortalità resta al 2% – Sars e Mers avevano un tasso di mortalità rispettivamente del 10% e 30%. Ma il coronavirus avrà un impatto anche sul turismo italiano: Federalberghi stima che l'epidemia globale si tradurrà in una perdita del settore turismo stimata tra i 300 e i 440 milioni di euro.