Coronavirus, primo caso in Germania

E'salito a 106 il numero delle vittime provocate dal coronavirus cinese, addirittura 100 nella sola provincia di Hubei. Un bilancio che ha destato ulteriore preoccupazione a livello globale, con 1300 casi di contagio registrati (secondo i dati forniti dalle autorità cinesi) e un clima di apprensione che, per il momento, si è tradotto nell'innalzamento dei livelli di allerta praticamente ovunque, Stati Uniti compresi, dove vige il livello massimo di rischio per i viaggi in Cina, dopo che i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) hanno lanciato la loro allerta più elevata. Al momento, in Cina si registrano 4 mila casi di contagio, mentre nella sola Wuhan, città considerata luogo d'origine del focolaio, un team di ricercatori hongkonghesi parla di 44 mila casi accertati, invitando le autorità a disporre la chiusura di scuole e uffici, nelle stesse ore in cui in Germania veniva confermato il primo contagio del coronavirus: secondo i media tedeschi, infatti, il caso sarebbe stato registrato dai funzionari del Ministero della Sanità della Baviera nel distretto di Starnberg. Si tratterebbe di un uomo, dato per il momento in buone condizioni ma comunque messo in isolamento.

Rischio globale alto

Per ora non sono stati forniti ulteriori dettagli sulle condizioni del cittadino tedesco, né informazioni sul contagio. La Germania, a ogni modo, aveva invitato i suoi cittadini a evitare “viaggi non essenziali” in Cina già nella giornata di ieri, valutando di evacuare tutti i tedeschi attualmente a Wuhan. Quello tedesco è il secondo caso di coronavirus segnalato in un Paese europeo, dopo i tre resi noti in Francia (escludendo il caso di Pistoia, ancora in fase di accertamento per sospette connessioni con il virus), aggiungendosi all'elenco degli Stati già alle prese con casi di contagio, la maggior parte dei quali in Asia (Thailandia e Hong Kong in testa, con 8 casi ciascuno). Cinque, al momento, i contagiati negli Stati Uniti, in Australia, a Taiwan e Macao, 4 in Giappone. Anche alla luce dei casi accertati, nella giornata di ieri l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) aveva rivisto le sue stime, elevando il possibile rischio dal livello locale anche a quello globale, definito alto. Nel frattempo, la Cina smentisce l'origine in laboratorio del virus: “Il responsabile del Centro Cinese per la Prevenzione delle Patologie ha già detto chiaramente che, in base ai risultati degli studi condotti, il nuovo coronavirus ha una somiglianza superiore all'85% con il virus della Sars, quindi è altamente possibile che la trasmissione sia partita da animali selvatici”.