Coronavirus, la Serie A è un rebus

Preso atto della Lazio in vetta alla classifica, nella giornata di ieri è stata la lotta Champions a prendersi i riflettori, con le pirotecniche vittorie di Atalanta e Roma che tengono viva la competizione per guadagnarsi l'ultimo posto Champions disponibile (a meno di clamorosi ribaltoni, certo). Detto questo, i risultati del campo mai come stavolta vanno presto in archivio: tutto il sistema calcio, impegnato nel cercare di capire come incastrare i mastodontici impegni delle squadre di Serie A nel contesto dell'emergenza coronavirus, a questo si chiede se sia stato giusto davvero rinviare Juventus-Inter, big match della giornata appena terminata (?) e rinviata nientemeno che al 13 maggio, posta la volontà di non giocare senza tifosi e i fitti meandri di un calendario che, visto l'Europeo estivo, dovrà per forza di cose finire il prossimo 24 maggio. Le istanze dei due club, Inter in primis (che ha lamentato la mancanza di uniformità che, a suo dire, ha penalizzato alcune squadre piuttosto che altre) hanno spinto la Lega a ricalcolare le tempistiche, vagliando l'ipotesi di un rinvio a più prossima data, nello specifico il 9 marzo venturo.

La versione di Marotta

La possibilità di rinvio al 9 marzo sembra aver incontrato il parere positivo dell'ad nerazzurro, Beppe Marotta, estremamente critico nelle scorse ore con la decisione di posticipare tutto a maggio, quando l'Inter avrebbe avuto in calendario nientemeno che nove gare: “Se questa è un'ipotesi che io appreso dai media – ha detto ai microfoni di Radio Anch'io Lo Sport – è già una ipotesi di buon senso. Ma voglio vedere in assemblea anche le due altre ipotesi che si faranno''. Il riferimento è all'Assemblea della Lega, prevista per mercoledì, nella quale tutte le tessere del puzzle dovrebbero (anzi, dovranno) andare a posto: “Noi come Inter dopo aver subito questa decisione abbiamo chiesto di convocare una assemblea straordinaria per arrivare ad una decisione armoniosa nel rispetto della regolarità, ci sono squadre che hanno saltato due partite come il Sassuolo. Non voglio polemizzare ulteriormente, ma quella che c'è stata una decisione per niente condivisa, è questo l'elemento di amarezza”.

Decisioni armoniose

Non dimentica, Marotta, l'emergenza che sta vivendo il nostro Paese dicendosi preoccupato, “come cittadino, per la situazione di difficoltà in cui versa il Paese con i rischi che corriamo tutti”. Ma, “quando metto i panni del dirigente calcistico e devo affrontare delle tematiche di emergenza cerco di essere propositivo. Sono state prese decisioni che si sconfessavano l'una con l'altra”. Il punto, secondo l'ad interista, sta tutto nell'uniformità decisionale, che a suo giudizio è mancata nelle scorse ore: “Il campionato rappresenta un patrimonio sportivo del nostro Paese e noi come Inter, dopo aver subito quella decisione contraddittoria rispetto a quella del giovedì, abbiamo stimolato la convocazione di un Consiglio per avere un'assemblea straordinaria e arrivare a una decisione univoca e armoniosa nel rispetto della regolarità. Ci sono Inter e Sassuolo che non giocano da due domeniche e questo porta a un disequilibrio competitivo ed eventuali danni nell'andamento del campionato”.

L'ipotesi

Non va dimenticato, inoltre, che la 26esima giornata avrà qualcosa come 6 match da recuperare, e da far disputare sia nei dettami precauzionali dell'emergenza coronavirus sia facendo in modo che le partite non si disputino a porte chiuse scatenando il caos rimborsi. Ora come ora, l'ipotesi più realistica sarebbe far giocare Udinese Fiorentina e Sampdoria-Verona nel weekend in arrivo, mentre tutte le altre (Juve-Inter, Milan-Genoa, Sassuolo-Brescia e Parma-Spal) lunedì 9. Naturalmente, spostando l'intera 27esima giornata al 13 maggio. La decisione spetterà alla Lega (forse già mercoledì) ma è difficile pensare a un'altra soluzione, sempre che ovviamente non arrivino nuovi decreti o decisioni a rimescolare tutte le carte. L'importante, è l'appello di tutti, è che le decisioni siano univoche. Ne va, è il messaggio implicito, della regolarità del campionato.