Coronavirus: governatori e sindaci emanano le prime ordinanze restrittive

Sulla scia del decreto governativo, le amministrazioni procedono ad un'ulteriore stretta

Sindaci e Governatori cominciano a rinforzare le misure volute dall’esecutivo e spiegate personalmente dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte alla nazione. Il Dpcm di ieri sera ha innalzato ulteriormente lo stato di emergenza sanitaria: bisogna quindi chiudere le principali attività commerciali tra cui quelle di ristorazione ed abbigliamento mentre verranno comunque garantiti gli approvvigionamenti alimentari nei supermercati. Inoltre, il governo ha disposto il divieto di circolazione dei cittadini anche per semplici passeggiate. È necessario dotarsi di un’autocertificazione per non incorrere in sanzioni penali.

Campania

In Campania, il Governatore Vincenzo De Luca, ha vietato l’ingresso nelle ville comunali e nei parchi pubblici tramite un’ordinanza. In aggiunta, De Luca ha ribadito la ribadisce la chiusura dei servizi di ristorazione, fino al prossimo 25 marzo. Mentre supermercati e altri esercizi di beni di prima necessità possono effettuare consegne a domicilio ”solo di prodotti confezionati e da parte di personale protetto con appositi dispositivi di protezione individuale”.   E’ responsabilità dei Comuni e dei Piani sociali di zona “garantire l’assistenza ai singoli cittadini indigenti e/o soli”, si legge nell’ordinanza. Mentre sono consentite le attività di assistenza agli indigenti e le attività di volontariato che prevedono l’aiuto alimentare e farmaceutico.

Sicilia

Anche il Sindaco di Caltagirone, in provincia di Catania ha preso delle decisioni per quanto riguarda la protezione degli ambulatori ed in generale dei presidi medici che vedono, comunque, lunghe file fuori dagli usci. Questi essendo, spesso, situati all’interno di condomini provocano dei pericolo assembramenti di persone. Quindi, con un’ordinanza il sindaco Gino Ioppolo dispone che “al fine di controllare il flusso del pubblico che si registra negli  ambulatori sanitari dei medici di base e dei pediatri che si trovano  nei condomini, nonché quello che si registra negli studi medici di  radiologia, analisi cliniche e dentisti, collocati nell’ambito di  condomini e non, i titolari degli studi e i  cittadini devono rispettare l’obbligo generale della distanza  interpersonale di almeno un metro. Pertanto, è vietato sostare negli  spazi comuni dei condomini superando  questo limite”.  Inoltre, il primo cittadino insiste sui provvedimenti contenuti nel Dpcm di ieri sera ribadendo la chiusura dei mercati e  l’apertura di edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie con il  mantenimento della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un  metro. Quanto alle attività di ristorazione, restano consentite  soltanto quelle con consegna a domicilio. Raccomandato il ricorso a  forme di lavoro agili e a distanza.  L’Amministrazione comunale ha deciso, anche, la chiusura al pubblico del  Giardino pubblico e del cimitero, in quest’ultimo caso anche in  conseguenza della sospensione dei riti funerari disposta per l’intero  territorio nazionale. “L’obiettivo – afferma Ioppolo – è far sì che  tutti restino a casa, limitando gli spostamenti ai casi indifferibili. Si tratta di inevitabili rinunce, che tutti siamo chiamati a fare,  mostrando piena unità di intenti”.

Milano

Anche il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha predisposto un’ordinanza che risponde al decreto del governo e che si propone l’obiettivo di facilitare la circolazione, esclusivamente, del personale sanitario, il quale sarà esentato dal pagamento delle ZTL e dei parcheggi. Inoltre, il primo cittadino insiste sulla necessità di facilitare l’acquisto da parte della pubblica amministrazione di qualsiasi tipo di attrezzatura medica sia di necessità in questi giorni. Sala indica, poi, la sospensione dei mercati settimanali scoperti cittadini, per tutte le tipologie di posteggi, a far tempo dall’entrata in vigore del presente provvedimento e fino al termine dell’emergenza.