Coronavirus, chiusa San Luigi dei Francesi a Roma

Toccano anche la Capitale gli effetti collaterali dell'emergenza coronavirus: per misura precauzionale è stata infatti chiusa la chiesa di San Luigi dei Francesi, in pieno centro storico di Roma, in seguito a una decisione dell'ambasciata di Francia. La disposizione ferma sia le visite turistiche che le celebrazioni religiose, voluta dalla sede diplomatica perché, a quanto pare, un sacerdote della diocesi di Parigi, ora in ospedale in Francia per coronavirus, era stato a Roma, proprio nella chiesa nei pressi di Palazzo Madama. Un comunicato della diocesi parigina, ripreso dal Sir, ha riportato la vicenda del prete francese che, “ornato a metà febbraio dall'Italia dove precedentemente risiedeva, è risultato positivo al Coronavirus Covid-19 questo venerdì 28 febbraio. È stato ricoverato in ospedale dalla scorsa notte e il suo stato di salute è rassicurante”.

Lourdes, chiuse le piscine

Una misura precauzionale, quella adottata dalla “cellula di guardia” dell'ambasciata francese a Roma, in continuità con le disposizioni rilasciate in Francia dall'arcivescovo di Parigi, mons. Michel Aupetit, il quale ha chiesto ai sacerdoti prudenza nelle funzioni religiosi attraverso alcuni accorgimenti quali il divieto di scambiare il segno di pace, di utilizzare il calice per tutti e di immergere la mano nelle acquasantiere. Sempre in Francia, le misure precauzionali hanno raggiunto anche il santuario mariano di Lourdes, che ha chiuso le piscine fino a nuovo ordine. Resta in programma, però, la messa per la domenica delle Palme, il prossimo 5 aprile, mettendo a disposizione dei pellegrini un equipaggiamento protettivo: “Il Servizio di prevenzione-sicurezza del Santuario ha una procedura per qualsiasi intervento di assistenza a chiunque presenti sintomi di Coronavirus”.

Bilancio in aggiornamento

Nel resto del mondo, intanto, il bilancio viene aggiornato pressoché in tempo reale: l'Iran continua a essere uno dei Paesi più colpiti, annunciando altri 11 decessi per un totale di 54 dall'inizio dell'epidemia. Si concentrano principalmente in due città, Rijeka e Zagabria, i sette casi riscontrati in Croazia, mentre in Belgio salgono a due i casi accertati: l'ultimo, un cittadino di Anversa che avrebbe soggiornato in Francia, segnalato in buone condizioni di salute.