Nuovo coordinamento tra Ue e governi su test e vaccini

Alla videoconferenza informale dei Leader europei, avvenuta ieri in serata, ha partecipato anche il premier Giuseppe Conte

Il premier Giuseppe Conte in videoconferenza

Stretto coordinamento tra Governi e Commissione europea per rispondere con rapidità ed efficacia alla nuova ondata di contagi. Questo l’impegno emerso dalla videoconferenza informale dei Leader europei, avvenuta ieri in serata.

La conferenza, presieduta dal presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, è terminata verso le 21:30. Sono intervenuti Michel, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, il premier Giuseppe Conte.

Test, vaccini e app di tracciamento

Dai test, al vaccino, alle app di tracciamento, alla condivisione di dati e necessità sulle terapie intensive – riferiscono fonti di palazzo Chigi al termine dell’incontro riprese da Sky Tg 24 – le misure sanitarie anti-Covid hanno successo solo se coordinate in Europa. L’Italia sostiene questo approccio e pensa che i Ministri della Salute debbano svolgere un ruolo di primo piano, aggiunge palazzo Chigi.

Conte

“La risposta sanitaria non è alternativa a quella sociale ed economica: il recovery fund deve partire prima possibile”. “Lo stretto coordinamento tra Governi e Commissione europea – ha affermato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte su Twitter – è fondamentale per rispondere con rapidità ed efficacia alla nuova ondata del #COVID19. La risposta sanitaria deve andare di pari passo a quella economica. Solo unita l’Europa supererà la crisi”.

La dichiarazione

Questa la dichiarazione congiunta dei membri del Consiglio europeo. “Noi leader europei siamo scioccati e rattristati dagli attacchi terroristici in Francia. Condanniamo con la massima fermezza questi attacchi che rappresentano tanti attacchi ai nostri valori comuni. Siamo uniti e fermi nella nostra solidarietà con la Francia, il popolo francese e il loro governo – nella nostra lotta comune e continua contro il terrorismo e l’estremismo violento. Chiediamo ai leader mondiali di lavorare per il dialogo e la comprensione tra comunità e religioni piuttosto che per la divisione“.