Confindustria: “Il mondo dell’industria è sotto scacco, ma l’Italia resiste”

Recovery, Bonomi presidente di Confindustria : "Il rischio dell'Italia è che non sfrutti l'opportunità"

Confindustria

La manifattura mondiale è “sotto lo scacco della pandemia”, con un effetto generalizzato che non risparmia alcuna area, in cui l’Italia “resiste”. É quanto emerge dal rapporto sugli “Scenari industriali” del Centro studi di Confindustria, dal titolo “Innovazione e resilienza: i percorsi dell’industria italiana nel mondo che cambia”. Il rallentamento produttivo dell’Italia “non costituisce una anomalia nel confronto internazionale. Rispetto alle altre grandi economie europee l’Italia mostra anzi una contrazione dei tassi di crescita relativamente contenuta, oltre che una maggiore reattività allo shock pandemico”, sottolinea il rapporto.

Nei due mesi di lockdown (marzo e aprile) la produzione è diminuita mediamente di oltre il 40%, anche se con un profilo fortemente disomogeneo a livello settoriale (dal -92,8% della produzione di prodotti in pelle al -5,5% del farmaceutico). Il recupero dei livelli produttivi da maggio è stato pressoché istantaneo, così che nel giro di quattro mesi il livello di produzione è tornato intorno ai valori di gennaio con un incremento del 76% rispetto al minimo toccato in aprile”, indica il Csc. Ma “le prospettive per i mesi autunnali sono tornate negative, in linea con l’aumento dei contagi a livello globale e con l’introduzione di nuove misure restrittive”.

Confindustria: saldo imprese negativo, -32mila dal 2017

Una stima “prudenziale” della variazione cumulata del saldo per gli anni 2017-2020 indica una contrazione superiore alle 32mila unità. Il numero delle entrate di nuove imprese sul mercato è divenuto “di gran lunga inferiore a quello delle uscite, ovvero i processi di formazione di nuove imprese non sono più in grado, diversamente dal passato, di garantire l’espansione della base produttiva”, sottolinea. Nel 2020, la stima indica quasi 3.300 iscrizioni, contro quasi 12 mila cessazioni.

Per Bonomi: “Il Recovery è una grande opportunità che non va persa”

“Il Piano Next Generation Eu rappresenta una opportunità senza precedenti per realizzare un programma massiccio di investimenti pubblici e privati, che rilanci la competitività del sistema produttivo italiano nella fase di ripresa post-pandemia”. Così il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, in un videomessaggio alla presentazione del rapporto annuale sugli “Scenari industriali” del Centro studi di Confindustria. “Il rischio che l’Italia non riesca a sfruttare pienamente questa opportunità purtroppo è molto alto”, ha aggiunto Bonomi, secondo cui “per minimizzarlo sarebbe auspicabile che il piano fosse perseguito individuando pochi, grandi progetti su nodi strategici per lo sviluppo del Paese” e con una governance “unitaria” a livello nazionale

Patuanelli: “Domani o lunedì mattina il Cdm si espone sulle scadenze fiscali”

“Domani o al massimo lunedì mattina presto” ci sarà un Consiglio dei ministri con il decreto che “sospende tutte le scadenze fiscali, da qui a fine anno”, in modo che già lunedì possa arrivare in Gazzetta ufficiale. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, intervenendo alla presentazione del rapporto “Scenari industriali”, aggiungendo che così si “cerca di dare ulteriore sostegno alle imprese”.

La fase avanzata del racovery plan

“Stiamo studiando, e siamo in uno stato avanzato, come utilizzare, non spendendo ma investendo, le risorse del Recovery, che non sono infinite”: lo ha affermato il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, alla presentazione del rapporto del Centro studi di Confindustria, sottolineando “la prima iniziativa che è forse il motore e il cuore del nuovo piano industriale e del nuovo modello di sviluppo”, ovvero “il piano Transizione 4.0, un pacchetto che ha effetti dal 16 novembre al 30 giugno 2023”, assicurando così “una capacità di programmazione per le imprese che vogliono investire più ampia del solito, visto che prima le misure erano rinnovate di anno in anno”. E’, ha rimarcato, un piano “importante”.

Il necessario intervento per la tenuta occupazionale

Tra le misure, il ministro ha sottolineato il “necessario intervento per la tenuta occupazionale”, tra cui il blocco dei licenziamenti, e gli altri strumenti a sostegno delle imprese e dei lavoratori come i ristori ed il meccanismo di liquidità. “Se non avessimo garantito posti e liquidità, avremmo visto molte più imprese in difficoltà”, ha detto ancora, aggiungendo che “probabilmente qualche errore è stato fatto, ma non c’era un libretto delle istruzioni su come affrontare una crisi pandemica mondiale”. “Credo che tutti i Paesi abbiano avuto più o meno le stesse difficoltà ad approcciare la seconda ondata, per quanto fosse prevedibile”, ma “la riforma del sistema sanitario non si fa in qualche mese”, ha concluso Patuanelli riferendosi all’Italia.