Inondazioni in Cina: salgono a 33 i morti nell’Henan

In rialzo anche gli evacuati, saliti da 300mila a quota 376.000, mentre più di 200.000 ettari di colture sono stati inghiottiti dalle acque

Sono salite ad almeno 33 le vittime legate alle piogge torrenziali che da giorni si abbattono sulla provincia centrale cinese dell’Henan, nella parte centro-orientale del grande Paese asiatico. Dodici ieri sono affogate nella metropolitana allagata di Zhengzhou, capitale dell’Henan. I dispersi, a questa mattina, sono otto ma si teme che i numeri di morti e dispersi possano crescere ancora.

E’ questo l’ultimo bollettino fornito dal network statale Cctv, in base agli aggiornamenti forniti dalle autorità locali, a fronte dell’ultimo bilancio fatto ieri di 25 morti e sette dispersi. In rialzo anche gli evacuati, saliti da 300mila a quota 376.000, mentre più di 200.000 ettari di colture sono stati inghiottiti dalle acque dei fiumi allagati e dalle piogge torrenziali per un danno stimato in 1,22 miliardi di yuan, circa 160 milioni di euro.

La seconda indagine Oms a Wuhan è atto arroganza

Intanto non si placano in Cina le polemiche per la proposta dell’Oms di portare avanti un’altra missione di ricerca delle origini del Covid in Cina. Nei giorni scorsi l’Oms ha proposto un’altra fase di studi sulle origini del Covid in Cina, comprensiva dell’esame dei dati del Laboratorio di virologia e dei mercati di Wuhan, chiedendo trasparenza alle autorità cinesi.

Secondo Pechino, la proposta dell’Oms, alludendo così a una “fuga di laboratorio” del virus da Wuhan, mostra “arroganza verso la scienza”. Zeng Yixin, numero due della Commissione sanitaria nazionale cinese, ha chiarito che Pechino non accetterà mai “un tale piano di tracciamento delle origini poiché, in alcuni aspetti, ignora il buon senso e sfida la scienza”.