Chiuso il dl semplificazioni: ora conta 65 articoli, ecco cosa cambia

Proposto del Presidente Giuseppe Conte e dal Ministro per la pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, il dl semplificazioni attende ora la 'bollinatura'

Il premier Giuseppe Conte

Chiuso il testo del dl Semplificazioni. Ora inviato alla Ragioneria dello Stato per la ‘bollinatura’. Era stato approvato all’alba del 7 luglio scorso, dopo 6 ore di consiglio dei ministri. Era stato proposto del Presidente Giuseppe Conte e dal Ministro per la pubblica amministrazione, Fabiana Dadone. Conte lo definì “la madre di tutti le riforme”. Il provvedimento è salito a 65 articoli e conta numerose misure sui contratti pubblici, l’accelerazione per gli investimenti infrastrutturali e la digitalizzazione della Pubblica amministrazione. Il governo per l’approvazione da parte del CdM ha scelto la formula del “salvo intese”. Indica difficoltà di accordo tra le diverse componenti della maggioranza. Inoltre, che il testo é suscettibile di modifiche.

Il decreto semplificazioni

Il testo del decreto [qui in pdf, ndr] costituisce un intervento organico volto alla semplificazione dei procedimenti amministrativi, all’eliminazione e alla velocizzazione di adempimenti burocratici e alla digitalizzazione della pubblica amministrazione. Inoltre, al sostegno all’economia verde e all’attività di impresa. Il decreto interviene – si legge in un comunicato stampa di Palazzo Chigi – in quattro ambiti principali: semplificazioni in materia di contratti pubblici ed edilizia; semplificazioni procedimentali e responsabilità; misure di semplificazione per il sostegno e la diffusione dell’amministrazione digitale. Infine, semplificazioni in materia di attività di impresa, ambiente e green economy.

Cisl: “un  altro libro dei sogni?”

“Il dl semplificazioni, che non è stato il frutto di un confronto vero con le parti sociali, rischia di essere un altro libro dei sogni, nonostante le buone intenzioni del Governo di sbloccare i cantieri per le tante opere pubbliche di cui il Paese ha bisogno da tempo”. E’ il commento del segretario Confederale della Cisl, Andrea Cuccello. “Il sindacato ha più volte sottolineato – aggiunge Cuccello in un comunicato stampa – che per accelerare la realizzazione dei contratti, servizi e forniture, si dovrebbe intervenire drasticamente riducendo e qualificando le stazioni appaltanti, una scelta politica forte ma necessaria, individuando le opere davvero prioritarie e soprattutto finanziarle non con stanziamenti generici ma con impegni di spesa precisi. Tutto questo – rimarca in conclusione – manca nel Dl semplificazioni”.