Borse in picchiata in tutto il mondo per il possibile fallimento della Silicon Valley Bank

I timori per il fallimento della Silicon Valley Bank stanno colpendo fortemente i mercati di tutto il mondo: giù tutte le borse, dagli Usa all'Europa

© Csaba Nagy da Pixabay

I timori per il fallimento della Silicon Valley Bank stanno colpendo fortemente i mercati di tutto il mondo. Le Borse europee proseguono pesanti: il crollo delle banche Usa ha spaventato i mercati asiatici ed europei che procedono in netto calo.

Borse in picchiata in tutto il mondo per il possibile fallimento della Silicon Valley Bank

I mercati temono un suo ‘bank run’ (una corsa al ritiro del denaro) dopo che l’istituto basato a Santa Clara, ha deciso, a sorpresa, di emettere 2,25 miliardi in azioni per rafforzare il capitale a seguito di perdite significative sul portafoglio di ivnestimenti. Molti investitori di venture capital hanno così raccomandato di ritirare i loro fondi nella banca provocando un crollo delle azioni Svb del 60% e un effetto a catena in tutto il settore dell’hi tech e nel comparto finanziario e bancario.

Il Ceo della banca ha organizzato una breve conference call con gli investitori nel tentativo di rasserenare gli animi e di mantenere la fiducia nella banca continuandola a supportare.

L’ondata di vendite che ha colpito il comparto bancario e finanziario, unito ai timori di una recessione degli Stati Uniti a seguito dei rialzi dei tassi annunciati dalla Fed, si è però estesa anche ai mercati asiatici e poi a quelli europei. “Quello su Svb è un classico ‘bank run’ – ha spiegato alla Bloomberg tv il presidente di Ava Labs John Wu e quando inizia nessuno vuole essere l’ultimo a rimanere lì”.

Europa scivola, le banche Usa spaventano i mercati

Le Borse europee proseguono pesanti, in scia con la chiusura di Wall Street e dei mercati asiatici. Il crollo delle banche Usa, con i timori per il fallimento della Silicon Valley Bank, ha spaventato i mercati che procedono in netto calo. In flessione anche i rendimenti dei titoli di Stato mentre si attendono le prossime mosse delle banche centrali. C’è attesa per i dati sul mercato del lavoro degli Stati Uniti. Sul fronte valutario l’euro sale a 1,0588 sul dollaro. L’indice d’area stoxx 600 cede l’1,6%.

In calo Madrid (-2,1%), Parigi (-1,9%), Francoforte (-1,8%) e Londra (-1,6%). I principali listini del Vecchio continente sono appesantiti dalle banche (-4,3%). Tra i titoli in forte calo Barclays (-6%), Commerzbank (-5,4%), Societe Generale (-5,3%) e Banco Santander (-5%). Tra i comparti azionari in forte flessione anche quello tecnologico (-2%) e le auto (-2,4%). Male anche l’energia (-1,5%), con il prezzo del petrolio in diminuzione. Il Wti scende dell’1,1% a 74,88 dollari al barile e il Brent dello 0,9% a 80,89 dollari. Deboli anche le Tlc e la farmaceutica (-0,7%). In controtendenza le utility (+0,1%), con il prezzo del gas in aumento. Ad Amsterdam le quotazioni salgono del 7,7% a 46,96 dollari al megawattora. Tra i metalli sale l’oro a 1.835 dollari l’oncia (+1%) mentre l’argento è poco mosso a 20,13 dollari.