Trenta militari della Kfor, tra cui 11 italiani, sono rimasti feriti ieri nei gravi scontri fra truppe Nato e dimostranti serbi a Zvecan, nel nord del Kosovo. Degli 11 feriti italiani, tre sono gravi ma non in pericolo di vita: avrebbero riportato ustioni e fratture.
La Kosovo Force (KFOR) è una missione di mantenimento della pace guidata dalla NATO, che opera in Kosovo dal giugno 1999 per costruire la pace e la stabilità nell’area.
I militari della Kfor erano intervenuti per disperdere i circa 300 dimostranti serbi che nella protesta si erano seduti davanti al Municipio di Zvecan per contestare il nuovo sindaco di etnia albanese. Previste per oggi altre proteste anche a Zubin Potok e Leposavic.
Kfor: “30 i militari feriti in Kosovo, 11 italiani 19 ungheresi”
Kfor, la Forza Nato in Kosovo, ha reso noto in un comunicato che sono trenta i propri militari rimasti feriti nei violenti scontri di ieri a Zvecan, dei quali 11 fanno parte del contingente italiano e 19 di quello ungherese. Tutti hanno riportato ferite multiple, comprese fratture e ustioni causate da ordigni incendiari esplosivi improvvisati. Tre soldati ungheresi sono stati feriti da colpi di armi da fuoco, ma non sono in pericolo di vita. La missione Kfor guidata dalla Nato, aggiunge il comunicato, ha aumentato la sua presenza nei quattro Comuni del nord del Kosovo a maggioranza serba per ridurre il rischio di escalation, dopo che i sindaci neoeletti hanno cercato di insediarsi nei loro uffici. “Kfor opera sempre con fermezza e moderazione, all’interno di rigide regole di ingaggio (Roe). In questo caso, ha risposto agli attacchi non provocati di una folla violenta e pericolosa, pur svolgendo il suo mandato ONU in modo imparziale”, si legge nel comunicato.
Zvecan è uno dei quattro maggiori Comuni del nord del Kosovo a maggioranza serba alla cui guida sono stati eletti il 23 aprile scorso nuovi sindaci di etnia albanese a causa del boicottaggio elettorale dei serbi.
Borrell: “In Kosovo violenze inaccettabili, ridurre le tensioni”
“L’Ue condanna con la massima fermezza possibile la violenza scioccante a Zvecan. Gli atti violenti commessi contro le truppe della missione Nato in Kosovo (Kfor), i media, i civili e la polizia sono assolutamente inaccettabili”. Lo scrive in un tweet l’alto rappresentante Ue, Josep Borrell, in merito agli scontri avvenuti nel nord del Kosovo. “L’Ue – prosegue – esorta le autorità del Kosovo e i manifestanti a ridurre le tensioni immediatamente e senza condizioni. Ci aspettiamo che le Parti agiscano in modo responsabile e trovino immediatamente una soluzione politica attraverso il Dialogo”.
Kfor: “Serbi e albanesi del Kosovo si assumano responsabilità”
“Per evitare scontri tra le parti e ridurre al minimo il rischio di escalation, le forze di pace della Kfor hanno impedito minacce alla vita dei serbi del Kosovo e degli albanesi del Kosovo. Entrambe le parti devono assumersi la piena responsabilità di ciò che è accaduto e prevenire qualsiasi ulteriore escalation, piuttosto che nascondersi dietro false narrazioni”. Lo ha detto il comandante della missione Kfor, il generale di divisione Angelo Michele Ristuccia, che segue in prima persona l’evolversi della situazione ed ha espresso la sua solidarietà ai militari Nato rimasti feriti durante gli scontri e alle loro famiglie.
Fonte: Ansa