Birmania, proseguono gli scontri: 90 morti tra cui un bambino

Il piccolo sarebbe stato colpito a un occhio da un proiettile di gomma. Morto anche un giovane calciatore locale di una squadra under 21

Immagini di repertorio

Ci sarebbe anche un bambino di soli 5 anni tra le oltre 90 vittime causate dagli scontri in Birmania. Il piccolo, riferisce il portale di notizie Myanmar Now, ripreso dal Guardian, sarebbe stato colpito a un occhio da un proiettile di gomma. Il Guardian, inoltre, ha riferito che la repressione delle proteste contro il golpe militare di oggi, avvenuta nel giorno in cui l’esercito celebra la Giornata delle Forze Armate, è stata la più sanguinosa di sempre. 

La condanna

Oggi è un giorno di vergogna per le forze armate“, ha detto a un forum online il dottor Sasa, portavoce del CRPH, un gruppo anti-giunta costituito da legislatori deposti.

L’ambasciata Usa in Birmania ha condannato l’esercito per l’uccisione di “civili disarmati” nella repressione delle proteste che sono seguite al golpe di febbraio. “Le forze di sicurezza stanno uccidendo civili disarmati, compresi bambini, proprio le persone che hanno giurato di proteggere”, si legge in un comunicato diffuso sulla pagina Facebook dell’ambasciata.

La situazione

Lo scorso primo febbraio, le forze armate birmane hanno messo in atto un colpo di stato per rovesciare il governo del premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyy, che è stata arrestata. In seguito, l’esercito ha dichiarato lo stato di emergenza della durata di un anno e ha affermato che il potere era stato consegnato al comandante in capo delle forze armate Min Aung Hlaing. Inoltre, l’esercito ha comunicato che verrà istituita una “vera democrazia multipartitica” e che il trasferimento dei poteri avverrà dopo “lo svolgimento di elezioni generali libere ed eque”.

Le vittime totali della repressione seguita alla protesta, come afferma l’Ansa, potrebbero oggi raggiungere quota 400. Tra i morti di oggi anche un giovane calciatore locale di una squadra under 21.