Angelus, il Papa: “Gesù al centro: questa è la vera gioia”

Il Santo Padre indica la figura di Giovanni Battista come fonte d'ispirazione per la gioia cristiana: "Un paradigma per chiunque cerchi il senso della vita"

Vescovo
Foto @ Vatican Media

“L’invito alla gioia è caratteristico del tempo di Avvento”. Papa Francesco, nella preghiera domenicale dell’Angelus, ricorda come sia proprio l’attesa della nascita di Gesù quella che viviamo con più fermento. “E questa dimensione della gioia emerge specialmente oggi, la terza domenica, che si apre con l’esortazione di San Paolo ‘Rallegratevi sempre nel Signore‘”. Altro invito che riflette la gioia cristiana: “Più il Signore è vicino a noi, più siamo nella gioia; più Lui è lontano, più siamo nella tristezza. Questa è una regola per i cristiani”.

Nel passo evangelico odierno, Giovanni “ci presenta il personaggio biblico che – eccettuando la Madonna e San Giuseppe – per primo e maggiormente ha vissuto l’attesa del Messia e la gioia di vederlo arrivare”: Giovanni il Battista. E’ lui, infatti, “il primo testimone di Gesù, con la parola e con il dono della vita. Tutti i Vangeli concordano nel mostrare come lui abbia realizzato la sua missione indicando Gesù come il Cristo, l’Inviato di Dio promesso dai profeti”.

Giovanni Battista e il Signore al centro

Una figura, quella di Giovanni, che è possibile identificare come “leader del suo tempo. La sua fama si era diffusa in tutta la Giudea e oltre, fino alla Galilea. Ma lui non cedette nemmeno per un istante alla tentazione di attirare l’attenzione su di sé: sempre lui orientava a Colui che doveva venire”. Sempre con il Signore al centro.

Quella del decentrarsi è quindi la prima condizione cristiana: mettere al centro Gesù. Questa, spiega Papa Francesco, “non è alienazione, perché Gesù è effettivamente il centro, è la luce che dà senso pieno alla vita di ogni uomo e donna che viene a questo mondo. È lo stesso dinamismo dell’amore, che mi porta a uscire da me stesso non per perdermi, ma per ritrovarmi mentre mi dono, mentre cerco il bene dell’altro”.

La gioia della fede

Giovanni Battista, infatti, “ha percorso un lungo cammino per arrivare a testimoniare Gesù. Il cammino della gioia non è una passeggiata. Ci vuole lavoro per essere sempre nella gioia. Giovanni ha lasciato tutto, fin da giovane, per mettere al primo posto Dio, per ascoltare con tutto il cuore e tutte le forze la sua Parola”. Come spiega il Santo Padre, “alcuni tratti della sua personalità sono unici, irripetibili, non proponibili a tutti. Ma la sua testimonianza è paradigmatica per chiunque voglia cercare il senso della propria vita e trovare la vera gioia”.

Giovanni Battista rappresenta “un modello per quanti nella Chiesa sono chiamati ad annunciare Cristo agli altri: possono farlo solo nel distacco da sé stessi e dalla mondanità, non attirando le persone a sé ma orientandole a Gesù“. E qui sta la gioia, nell’orientare a Gesù: “Anche nei momenti bui, quella gioia interiore, di sapere che il Signore è con me, che il Signore è con noi, che il Signore è risorto… Questo è il centro della nostra vita, e questo è il centro della nostra gioia”. Un’occasione per riflettere: “Se io non ho la gioia della mia fede, non potrò dare testimonianza e gli altri diranno: ‘Ma se la fede è così triste, meglio non averla’”.