Albania e Macedonia del Nord, primi passi verso l’Ue

Via libera dei 27 ai colloqui di adesione. Von der Leyen e Sassoli: "Il futuro dei Balcani è nell'Ue"

A quanto sembra, non c’è solo l’emergenza coronavirus sul tavolo dell’Unione europea. I ministri Ue hanno infatti dato il via libera, con l’unanimità dei 27 Stati membri, ai colloqui con Albania e Macedonia del Nord per l’annessione al novero dei Paesi comunitari. Al momento, probabilmente anche in virtù dell’emergenza, non è stata indicata una data per l’inizio delle trattative. Fatto sta che, dopo qualche frenata imposta da Francia e Paesi Bassi, ora la situazione sembra essersi sbloccata sia per Tirana che per Skopje, pronte a fare i primi concreti passi, dopo tre rinvii di fila proprio in considerazione del freno a mano posto da L’Aia e Parigi.

Soddisfazione a Bruxelles e Strasburgo

L’apertura alle trattative con i due Paesi balcanici ha incontrato l’apprezzamento sia della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che del presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, entrambi concordi nel definire una buona notizia la possibile adesione di Albania e Macedonia del Nord al consesso di Strasburgo: “Ottime notizie per i Balcani occidentali e l’Ue – ha scritto su Twitter Von der Leyen -. Sono lieta che gli Stati membri abbiano dato il via libera all’avvio dei negoziati di adesione con l’Albania e la Macedonia del Nord. Spero che i leader dell’Ue questa settimana diano il loro endorsement. Il futuro dei Balcani occidentali è nell’Ue“. Il presidente dell’Europarlamento, parla di “alcune buone notizie in tempi difficili: i ministri con delega agli Affari europei hanno dato il loro consenso all’avvio dei negoziati di adesione per l’Albania e la Macedonia del Nord… Il Parlamento europeo ha sempre sostenuto il futuro europeo dei Balcani occidentali. Abbiamo bisogno di forti legami con i nostri vicini, ora più che mai”.

Percorso lungo

Un via libera concesso, a quanto sembra, in virtù dei “progressi compiuti” da entrambi i Paesi nell’adempiere alle riforme richieste dall’Unione europea (non ultime quelle sul piano delle relazioni con il vicinato e la democrazia). Nel caso specifico, l’Albania dovrà ulteriormente mostrare miglioramenti per quanto riguarda la riforma giudiziaria in corso, oltre che nella garanzia di alcuni diritti fondamentali (pluralismo dei media) e di un maggiore controllo su corruzione e migrazione irregolare. Un processo che, a ogni modo, non si prospetta a breve termine considerando che Paesi come Serbia e Montenegro hanno intavolato trattative di annessione rispettivamente da 6 (Belgrado) e 8 anni (Podgorica). Discorso simile, ma dai connotati quasi totalmente differenti, per un Paese eurasiatico come la Turchia, in fase di colloquio da quindici anni ma mai troppo distante da una situazione di ferri corti con l’Unione europea.