Abu Mazen: “Coronavirus, stato di emergenza nei Territori”

L'emergenza coronavirus in Cisgiordania, Gerusalemme est e Gaza

Emergenza coronavirus e suoi effetti geopolitici in Terrasanta. Da venerdì le autorità hanno ordinato una chiusura quasi totale del territorio della Cisgiordania. Fino a mercoledì prossimo, il movimento tra città e province è vietato. L’attività economica è ridotta al minimo: restano aperti solo negozi e strutture essenziali. Finora, i territori palestinesi (Cisgiordania, Gerusalemme est e Gaza, con una popolazione di 5 milioni di persone) hanno registrato, riferisce l’Agi, un totale di 4.458 contagiati.

Emergenza

Inizialmente, l’impatto del coronavirus in Palestina era stato piuttosto lieve. La regione ha superato la fase più critica e poi ha avviato un processo di riapertura per recuperare l’attività economica. Ma il de-lockdown ha portato a un preoccupante aumento dei casi e ad un leggero aumento anche del numero dei morti. Una dinamica che questa settimana ha raggiunto cifre record e un picco preoccupante.

Pandemia

Oggi è stata data la notizia della morte di altre due persone, il che porta il totale dei decessi a 19. E le nuove infezioni continuano ad aumentare: in sole dodici ore sono stati registrati 208 casi in Cisgiordania, la maggioranza in provincia di Hebron, la zona più colpita dalla pandemia. Secondo Affarinternazionali.it potrebbe essere il coronavirus a fornire al premier israeliano Benjamin Netanyahu una via d’uscita dalle proteste locali e internazionali per la situazione in Cisgiordania.