1 maggio, Mattarella: “Sarà il lavoro a portare il Paese fuori dall’emergenza”

Mattarella: "La repubblica non potrebbe vivere senza il lavoro e sarà il lavoro a portare fuori il Paese da questa emergenza"

“Sarà il lavoro che porterà il Paese fuori dall’emergenza, per questo è ancora più importante festeggiare questo 1 Maggio”, lo ha detto oggi, 1 maggio, il Presidente Mattarella in occasione della celebrazione della festa dei lavoratori.

La cerimonia della Festa del Lavoro si è svolta in presenza, dalle ore 11.00, al Quirinale in diretta streaming sul sito del Quirinale e su Rai Uno. Prima della cerimonia, il Capo dello Stato ha deposto una corona sul Monumento dedicato alle vittime del lavoro, presso la sede Centrale dell’INAIL che si trova all’Eur. Era presente la sindaca di Roma Virginia Raggi. Subito dopo il capo dello Stato ha fatto rientro al Quirinale dove è iniziata la tradizionale cerimonia per il primo maggio.

Orlando: “Con lavoro iniquo democrazia più debole”

“Ancora oggi la nostra Costituzione ci indica la strada: proteggere i nostri cittadini, assicurare cure e vaccini ma allo stesso tempo preparare la ricostruzione facendo leva sulle lavoratrici e sui lavoratori del nostro paese. Perché – avverte il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, parlando al Quirinale per la festa del Primo Maggio – quando il lavoro manca o è iniquo o indegno, la democrazia è più debole ed esposta; preda della sfiducia e della rabbia sociale; e la rabbia sociale può produrre mostri”.

“L’andamento della perdita di posti di lavoro in questi mesi ha indicato che, pur con forti eterogeneità, ci sono squilibri tra nord e sud del paese e che ad essere maggiormente penalizzati sono i giovani e le donne”, rileva Orlando. “L’Italia deve rispondere a questo passaggio come è avvenuto a metà degli anni ’70 con una legislazione mirata, compiendo ogni sforzo per evitare di perdere una generazione”.

Mattarella: “Sarà il lavoro a portare Paese fuori da emergenza”

“La battaglia per il lavoro – esordisce Mattarella – è una battaglia che deve unire gli sforzi di tutti ed è questa l’ambizione del Pnrr. Bisogna riconoscere il bene comune e perseguirlo, non possiamo sprecare l’occasione di compiere tutti insieme un passo in avanti” ha spiegato “un’occasione che afferma la fiducia nel futuro, di chi vuole conquistare nuovi traguardi e non di chi assiste inerte. La repubblica non potrebbe vivere senza il lavoro e sarà il lavoro a portare fuori il Paese da questa emergenza”.

“Si apre una finestra per dare sbocco a una stagione di crescita, per porre riparo a secolari arretratezze e a divari ancora presenti nella Repubblica. L’equità, l’evoluzione sociale si reggono sulla garanzia per tutti dell’accesso al lavoro. Se il lavoro cresce, cresce la coesione della nostra società”, ha aggiunto il capo dello Stato.

“Diritto al lavoro e diritto alla sicurezza sul lavoro”

“Diritto al lavoro e diritto alla sicurezza sul lavoro: ci sono ancora troppi morti a causa di norme eluse e violate. Particolarmente pesante è stato l’impatto della crisi sul lavoro femminile, in questi mesi il quadro dell’occupazione femminile è diventato ancora più fragile. La crescita dell’occupazione femminile è condizione essenziale per una vera ripartenza dell’Italia”.

“L’Italia ha bisogno anche oggi di nuove generazioni di costruttori, facciamo appello a loro. Dovremo usare paziente sapienza per riconquistare la liberta’ dei comportamenti in piena sicurezza. Le incognite che comportino il rischio di ulteriori prezzi da pagare con la vita delle persone non sono ammissibili. E’ già troppo alto il sacrificio di vite umane che la pandemia ha provocato”, ha proseguito riportato da Sky Tg24.

“Appello ancora più forte all’unità”

“La responsabilità delle istituzioni come è palese è oggi cresciuta e si conferma decisiva per il nostro destino. La lotta contro il virus, la difesa della salute, i giganteschi investimenti programmati per dare una ripartenza richiamano ancora una volta l’idea più alta della politica che è servizio al bene della comunità. Ma per compiere un salto in avanti tutti devono partecipare, contribuire. Sono certo che da tanta sofferenza patita sia nata una coscienza che prevale sulla tentazione di assecondare o cavalcare lo sconforto. Stiamo attraversando un passaggio stretto e difficile”.

“Per questo la festa di oggi reca con sé un ancor più forte appello all’unità. Per questo scambiarsi oggi l’augurio di buon Primo maggio vale più di una pur significativa consuetudine. Ribadisce un legame di comunità, quel patto di cittadinanza, che ci fa sentire al tempo stesso responsabili e solidali, e ci impegna a consegnare alle generazioni più giovani il testimone dei diritti conquistati e di opportunità che si rinnovano”. “Buon Primo Maggio all’Italia del Lavoro, buon Primo Maggio all’Italia che riparte”, ha concluso Mattarella.