Nel nome del padre e della madre

La Germania consente un solo cognome (ma può essere anche quello della madre), la Svezia e l’Austria danno precedenza a quello materno, in Portogallo non ci sono restrizioni e nel Regno Unito si può dare al neonato pure un cognome nuovo di zecca.

Le procedure in Italia 

Per la Corte costituzionale dare al figlio solo il cognome del padre è discriminatorio nei confronti della madre, perciò una circolare del ministero dell'Interno ha fissato le modalità tecniche per attribuire al figlio il doppio cognome del padre e della madre. In Italia non è possibile dare al figlio il cognome della sola madre. Si può attribuire al figlio il doppio cognome, con il consenso di entrambi i genitori. E' possibile dare al figlio il doppio cognome sia che questi provenga da coppia sposata legittimamente che da coppia di fatto. Il doppio cognome si può dare anche in caso di adozione. La possibilità di attribuzione del doppio cognome è applicabile anche alle nascite avvenute all’estero di figli di cittadini entrambi esclusivamente italiani; Il doppio cognome potrà essere attribuito, al momento della nascita, solo se c’è accordo tra i genitori: l’accordo potrà essere solo verbale, e non è necessario presentare documenti particolari, sarà sufficiente anche la sola dichiarazione del padre di voler affiancare il cognome della madre dichiarata all’ufficiale dello stato civile. Il cognome della madre viene affiancato a quello del padre (e, quindi, non si sostituisce). In altre parole: il figlio porterà i cognomi di entrambi i genitori, per esteso. Il cognome della madre verrà riportato necessariamente dopo quello del padre. La scelta deve essere fatta al momento della registrazione della nascita del figlio in Comune; è preclusa questa possibilità in un secondo momento.

Come funziona nel resto d'Europa

 I figli in Italia, dunque, possono avere il cognome della madre accanto a quello del padre fin dalla nascita. E sempre più genitori italiani decidono di dare al neonato il cognome di entrambi. Fino al 2017 il doppio cognome era consentito, ma solo in un secondo momento e in seguito a lunghe pratiche burocratiche. Ma le cose sono cambiate in seguito alla storica sentenza della Consulta che ha deciso di accogliere la questione di legittimità costituzionale sollevata dalla Corte di Genova, dichiarando illegittima l’attribuzione automatica del cognome del padre ai figli legittimi. Già la Corte europea dei diritti dell’uomo aveva condannato la precedente normativa italiana in quanto “violava il divieto di discriminazione tra uomo e donna” e ancora prima, nel 2006, la stessa Corte costituzionale italiana l’aveva definita come “retaggio di una concezione patriarcale della famiglia e di una tramontata potestà maritale, non più coerente con il valore costituzionale dell’uguaglianza uomo donna”.

Adeguamento 

L’Italia, quindi, si è adeguata nello scorso biennio alle norme di molti dei Paesi membri dell’Ue: al proprio figlio si potrà decidere di attribuire il cognome di uno dei due genitori o di entrambi. In caso di disaccordo il figlio porterà entrambi i cognomi in ordine alfabetico, e questo significa che se la madre ha il cognome con una lettera precedente a quella del marito sarà il suo a prevalere. “Il doppio cognome è consentito ormai in quasi tutti gli Stati membri, ma con alcune differenze, soprattutto nel caso, raro ma possibile, del disaccordo tra i genitori- riferisce Eunews-.La Spagna è il Paese in cui il doppio cognome non è una scelta ma una regola, tutti i cittadini lo hanno. Ai figli viene poi passato il primo cognome di entrambi i coniugi, con precedenza a quello del padre. In caso in cui il piccolo o la piccola venga riconosciuto solo da uno dei due genitori assumerà entrambi i suoi cognomi. Una volta maggiorenne il figlio potrà proporre istanza per invertire l’ordine”.  In Polonia, come in Italia, la scelta è lasciata alla libertà dei genitori, così come in Francia e Belgio, dove però, in caso di discordia a prevalere è il cognome paterno, l’unico che senza un accordo viene attribuito al piccolo. In Francia la decisione può essere fatta una sola volta ed è irrevocabile: vale per il primogenito e si estende a eventuali fratelli e sorelle.

Il limite

A favore della mamma la legislazione di Svezia e Austria. “In Svezia il doppio cognome è consentito ma dove in caso di disaccordo a prevalere non è il cognome del padre ma bensì quello della madre, che è quello che viene attribuito automaticamente se entro tre mesi dalla nascita il figlio non sia stato registrato- evidenzia Eunews-. In Austria, se i due coniugi hanno adottato un cognome comune, il bambino prende il cognome familiare. Nel caso in cui i genitori abbiano mantenuto i propri cognomi d’origine o non siano sposati, al bambino verrà assegnato il cognome della madre. Ai bambini è concesso portare un doppio cognome, che dev’essere costituito dai due cognomi dei coniugi separati da un trattino”. La Germania che consente un unico cognome, che però può essere anche quello della madre: la famiglia quando si forma può decidere di assumere un unico cognome, solitamente quello del marito ma non necessariamente, e così uno dei coniugi perde il suo nome di famiglia. Il Portogallo che non solo permette ai figli di avere più cognomi, ma l’unico limite che pone è quello della lunghezza: il nome completo non può essere costituito da più di sei vocaboli. Quindi, sottolinea Eunews, se i genitori hanno due cognomi ognuno, il figlio potrà tranquillamente averne quattro, e magari anche un secondo nome. Il Paese più liberale in assoluto in materia è il Regno Unito dove i genitori sono talmente liberi nella scelta del cognome del figlio, che non solo possono scegliere di dargli quello del padre, della madre o entrambi, ma possono addirittura decidere di dargliene uno tutto nuovo senza passargli necessariamente il proprio.