Le Sardine a Roma: “Via i decreti Sicurezza”

Tornano a Roma le Sardine, magari senza i numeri del raduno di San Giovanni e dopo qualche uscita così così, ma comunque nuovamente in campo per raccogliere le istanze dei cittadini. Il tema del raduno, stavolta, è l'abolizione dei decreti sicurezza, che poi è uno dei punti chiave del loro programma, richiesta che ribadiranno anche nel prossimo futuro, quando incontreranno (in una data non ancora fissata) il premier Giuseppe Conte. Un corteo che si snoda pressoché in contemporanea con la manifestazione organizzata da Matteo Salvini all'Eur e che, come ormai in ogni raduno del movimento, si colora di striscioni, sardine di cartone e slogan del tipo “Sardine amplifica sardina #Roma non abbocca”. Non dovrebbero essere presenti, però, i fondatori del Movimento: Mattia Santori e gli altri, infatti, sarebbero rimasti a Bologna, dove domani si svolgerà un'altra manifestazione, stavolta per chiedere la liberazione di Patrick Zaky, ancora detenuto in Egitto. Anche in questo caso non dovrebbe partecipare Santori, atteso a Scampia per un incontro preparatorio al raduno nazionale delle Sardine del 14 e 15 marzo. A parlare del giovane italiano è il portavoce nazionale Lorenzo Donnoli: “Sono molto orgoglioso di essere bolognese perché l'università di Bologna sta chiedendo più di tutti la liberazione di Patrick Zaky. Mentre mi vergogno in questi giorni di essere italiano per il nostro ministro degli Esteri che ieri si faceva vergognosamente i selfie mentre ogni ora che passa Patrick rimane nelle mani dei suoi torturatori. Luigi Di Maio non lo valuto come uomo ma come leader della nostra diplomazia, indecente”.

Contro i decreti Sicurezza

Dal palco si susseguono gli interventi dei leader, che tornano a ribadire la richiesta di togliere di mezzo i decreti sicurezza. A chiarire il tutto, però, è una delle responsabili in mezzo alla folla: “Noi chiediamo di abrogarli – ha detto Jasmine Cristallo, portavoce calabrese del movimento -. La differenza è sostanziale. Mi rendo conto che è una scelta che i 5 stelle hanno fatto e ritrattarla può essere complicato per loro, però forse potrebbe servire loro per mostrare una volontà reale di discontinuità rispetto alla loro alleanza con Salvini, potrebbe essere utile per ricostruire qualcosa”.