Hackerati decine di server Onu

L'Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu) ha subito attacchi degli hacker. Un rapporto interno datato 20 settembre 2019 rivela che 42 server dell'organizzazione intergovernativa sono stati compromessi e altri 25 classificati come sospetti in seguito a un cyberattacco compiuto nel luglio del 2019, ma scoperto solo un mese dopo. Secondo Associated Press gli hacker sarebbero riusciti ad accedere solo alle liste dei membri dei vari uffici e ai loro indirizzi email, ma non avrebbero ottenuto le loro password personali. Il rapporto è stato pubblicato in esclusiva dal sito The New Humanitarian e visionato da Associated Press.

L'attacco

Tre dei server appartenevano all’Alto commissario per i diritti umani dell’Onu (Unhcr), la cui sede si trova lontana dall’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra, il più ampio ed importante centro operativo internazionale dell’Onu dopo quello di New York, mentre altri due server erano utilizzati dalla Commissione economica delle Nazioni Unite per l’Europa (Ece). L'attacco informatico avrebbe l'impronta digitale tipica di un attore Apt (Advanced Persistent Threat), comunemente associato alle interferenze commissionate da uno Stato (ma non ci sono informazioni su possibili sospetti) oppure a campagne di cyberspionaggio. Pare tuttavia non siano stati rubati dati sensibili, ma solo liste di dipendenti con gli indirizzi email. Rupert Colvill, portavoce dell’Unhcr ha confermato l’attacco, sminuendone però la gravità della portata: “Ci troviamo ogni giorno ad affrontare tentativi di entrare nei nostri sistemi informatici. Questa volta ci sono riusciti, ma l’attacco è andato molto lontano. Nulla di riservato è stato compromesso”. Il portavoce dell'Onu ha aggunto che, “poiché non è stato possibile determinare la natura e la portata esatte dell'incidente”, è stato deciso dagli uffici delle Nazioni Unite interessati “di non divulgare pubblicamente la violazione”.