Cina, decessi minimi da gennaio: ieri 29 morti

Continua a diminuire in Cina il numero dei decessi giornalieri causati dal coronavirus. Nella sola giornata di ieri nel grande Paese asiatico sono stati registrati 433 nuovi casi di infezione da coronavirus e 29 nuovi morti: si tratta del numero più basso di vittime dallo scorso gennaio. Lo riferisce la Commissione sanitaria nazionale cinese (Nhc) nel suo aggiornamento quotidiano, precisando che nella provincia dell'Hubei, epicentro dell'epidemia, le infezioni aggiuntive certe sono state 409 e i decessi 26. I tre rimasti sono avvenuti a Pechino e uno ciascuno nelle province di Heilongjiang ed Henan. I contagi accertati in tutto il Paese sono 78.497. La Commissione sanitaria nazionale ha poi precisato che 2.358 soggetti sono ancora sospettati di essere infetti. Le vittime totali sono 2.744. Mercoledì sono stati registrati 508 casi sospetti e la guarigione di 2.750 persone dimesse dagli ospedali per un totale di 32.495, mentre i pazienti in condizioni gravi sono calati di 406 unità, a 8.346.

Corea del Sud

La Corea del Sud ha riportato altri 334 casi del nuovo coronavirus: lo riferisce la Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc), secondo cui il totale nazionale dei contagi è salito a quota 1.595. Il numero delle vittime resta invece fermo a 12. La Corea è il Paese con il maggior numero di contagi dopo la Cina; al terzo posto, l'Italia.

Giappone

Il governo di Tokyo sta decidendo per la chiusura degli istituti scolastici nella regione dell' Hokkaido, nel nord del Giappone, per contenere la diffusione del coronavirus. Il distaccamento locale del ministero dell'Istruzione ha chiesto al governo centrale la sospensione delle lezioni per tutte le 1.600 scuole elementari e medie della regione. Dall'inizio della malattia i casi in Hokkaido sono aumentati di giorno in giorno, assestandosi a 39 tra cui diversi bambini: si tratta del numero più alto di contagi nell'intero arcipelago.