Cile, i manifestanti tornano in piazza

Ancora una volta i manifestanti sono scesi in piazza in Cile, dove da circa tre mesi vanno avanti le proteste antigovernative. A Santiago, la capitale del Paese, si sono registrati scontri tra i dimostranti e le forze dell'ordine che hanno risposto utilizzando i cannoni ad acqua

La manifestazione

Nel pomeriggio di venerdì 24 dicembre a scendere in piazza sono state le associazioni culturali. Maschere, strumenti musicali e bandiere del Cile si sono mescolati nella centralissima Plaza Italia di Santiago. Questa volta, però, la “battaglia” non si è svolta solo nelle piazze, ma anche sui social dove sono volati messaggi da entrambe le posizioni: la maggioranza dei post a favore delle proteste, altri a sostegno del governo. 

Le proteste a Santiago

Le manifestazioni antigovernative a Santiago, ma anche nel resto del Cile, sono iniziate nell'ottobre 2019 con dimostrazioni studentesche. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la decisione da parte dell'amministrazione di aumentare il costo del biglietto per i mezzi pubblici. In realtà, le persone sono scese in piazza per chiedere l'aumento del salario minimo, l'adeguamento delle pensioni e la riforma del sistema sanitario. La crisi ha provocato la morte di 29 persone e migliaia di feriti, oltre 400 con gravi lesioni oculari dovute principalmente all'uso di pellet e gas lacrimogeni usati dalla polizia per sopprimere le proteste. Danni anche alle stazioni della metropolitana di Santiago: quasi tutte sono state bruciate o danneggiate.